D’Araprì fa 35 con un 481 min read

D’Araprì è l’acronimo di Girolamo d’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore che nel 1979 iniziarono a spumantizzare a San Severo in provincia di Foggia, per dar sfogo a una passione che non solo li ha tenuti insieme tutto questo tempo, ma anche di creare  qualcosa di straordinario e inedito. Quel che si dice una chicca.

 

Pochi sanno che sotto al palazzina di Via Zannotti c’è un mondo da scoprire, lunghi sotterranei scavati sotto la piazza, una enorme sala dove si fanno spettacoli e mostre e poi, risalendo un punto ristoro.

 

Gli appassionati conoscono bene questo marchio pugliese che ha avuto il merito storico di dimostrare che è possibile spumantizzare anche nel Sud, al contrario di quello che pensava Veronelli.

 

Al 35° anniversario i tre amici hanno iniziato a pensarci durante il trentesimo. Profittando dell’ottima annata, hanno prodotto 3500 bottiglie di questi spumante metodo classico da uve Bombino e Montepulciano vinificato in bianco coltivate a Contrada Monsignore e Contrada Baiocco.

 

Dopo 48 mesi si sbocca a mano senza aggiungere nulla.

 

Il risultato al palato è una sensazione di purezza, buono frutta gialla e tanto agrumato, note di spezie. Una bella esecuzione in linea con le sette etichette di questa cantina i cui protagonisti si sono aggiornati di continuo acquistando macchinari e studiando in Francia le tecniche di spumantizzazione.

Una chicca, dicevamo, che ribalta molti luoghi comuni, tra cui quello che dimostra anche che il Bombino, uva negletta e su cui pochi si applicano, può dare grandi risultati.

 

www.darapri.it

 

 

 

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Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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