D’Araprì è l’acronimo di Girolamo d’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore che nel 1979 iniziarono a spumantizzare a San Severo in provincia di Foggia, per dar sfogo a una passione che non solo li ha tenuti insieme tutto questo tempo, ma anche di creare qualcosa di straordinario e inedito. Quel che si dice una chicca.
Pochi sanno che sotto al palazzina di Via Zannotti c’è un mondo da scoprire, lunghi sotterranei scavati sotto la piazza, una enorme sala dove si fanno spettacoli e mostre e poi, risalendo un punto ristoro.
Gli appassionati conoscono bene questo marchio pugliese che ha avuto il merito storico di dimostrare che è possibile spumantizzare anche nel Sud, al contrario di quello che pensava Veronelli.
Al 35° anniversario i tre amici hanno iniziato a pensarci durante il trentesimo. Profittando dell’ottima annata, hanno prodotto 3500 bottiglie di questi spumante metodo classico da uve Bombino e Montepulciano vinificato in bianco coltivate a Contrada Monsignore e Contrada Baiocco.
Dopo 48 mesi si sbocca a mano senza aggiungere nulla.
Il risultato al palato è una sensazione di purezza, buono frutta gialla e tanto agrumato, note di spezie. Una bella esecuzione in linea con le sette etichette di questa cantina i cui protagonisti si sono aggiornati di continuo acquistando macchinari e studiando in Francia le tecniche di spumantizzazione.
Una chicca, dicevamo, che ribalta molti luoghi comuni, tra cui quello che dimostra anche che il Bombino, uva negletta e su cui pochi si applicano, può dare grandi risultati.
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