Dalla conferenza stampa di WineNet interessanti spunti “trasversali”3 min read

La conferenza online del gruppo di sette cantine cooperative raccoltosi sotto il marchio di WineNet ha confermato, purtroppo,  le certezze sugli aumenti del prezzo del vino che la situazione contingente sta imponendo.

Tutti i responsabili delle sette realtà, pur cercando di “restare bassi” per non creare paure e aspettative negative, hanno previsto aumenti alla fonte nell’ordine del 8-12% che si potranno trasformare sugli scaffali della GDO o nel settore HoReCa in fluttuazioni verso l’alto dal 10% al 30%.

Diciamo che questo lo potevamo immaginare e, pessimisticamente parlando, speriamo che gli aumenti si fermino qui.

Ma la conferenza stampa mi ha dato diversi spunti “trasversali” su tematiche che noi di Winesurf abbiamo trattato più volte.

Parto da quanto a detto il direttore della cantina Cooperativa Valpolicella Negrar, che ha confessato di essere stato costretto ad acquistare bottiglie all’estero. Forse  potrebbe essere il momento adatto, specie per un territorio come la Valpolicella, tristemente famosa per bottiglie inutilmente pesanti, di risparmiare diminuendo contemporaneamente il peso delle bottiglie. Potrebbe essere il momento, facendo squadra, creare una “bottiglia Amarone di peso più contenuto rispetto a quelle esagerate in commercio. Ancor meglio, considerando che il prezzo di una bordolese standard si è innalzato, per loro, da 13 a 19 centesimi potrebbe essere il momento per eliminare tutti i formati pesanti (o almeno alleggerirli) risparmiare e fare un favore all’ambiente.

 

Interessante anche quanto detto dal presidente della Cooperativa Vignaioli del Morellino di Scansano  sul fatto  che i leggeri aumenti apportati ai loro listini non hanno minimamente inciso sulle vendite, specie in HoReCa, tanto da accogliere in CDA le proposte di ulteriori amenti spalmati nel tempo.  Il  fatto che gli aumenti non abbiano creato problemi (in Horeca, ma non credo in GDO) ci fa molto piacere, perché da tempo siamo convinti che il Morellino di Scansano costi troppo poco e se incomincia ad alzare i prezzi la Cantina Sociale, che comanda quel mercato, possono iniziare a farlo con successo anche gli altri produttori e questo servirebbe a migliorare la situazione di molti.

Quando il presidente della Cantina Colli del Soligo ha presentato i dati generali per i Prosecco abbiamo  strabuzzato gli occhi: nel 2021 Prosecco DOC 625 milioni di bottiglie  con un più + 25%,  Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG 104 milioni di bottiglie  e +14%, Asolo Prosecco DOCG  20 milioni di bottiglie e un + 20% di vendite. Sono numeri enormi, che però secondo noi nascondono varie tipologie di mercato, che, come una Matrjoschka, sono una dentro l’altra e rischiano di essere “fagocitate” da quella più grande, che è anche quella con i prezzi più bassi. Ci piacerebbe conoscere i prezzi reali di vendita dalla cantina del Prosecco DOCG per capire quanto questo rischio sia reale.

Prosecco a parte il momento non è certo facile e dagli altri responsabili, in particolare da quello della Cantina di Canicattì, è venuto fuori un grido di dolore e una paura classica in questo periodi, cioè che alla fine siano i più deboli a pagare di più e naturalmente i più deboli sono i produttori di uva e di vino.  Per questo  le paure espresse da alcuni sull’aumento del prezzo dello sfuso mi risultato incomprensibili  perché, anche se un responsabile cerca di tenere gli occhi sul mercato, sempre di cantine cooperative si tratta, che hanno come scopo quello di dare un reddito ai propri soci.

In definitiva una conferenza stampa interessante, specie per i temi “non ufficiali”.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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