Se la prossima settimana sarà quella delle anteprime toscane quella che si chiude potrebbe essere definita quella degli animali, più o meno da cortile.
Da cortile in senso lato sono i maiali nani della razza Kunekune, che dalla Nuova Zelanda l’enologo francese Olivier Zebic ha portato in Champagne per sostituire le pecore (non neozelandesi, I suppose) nel diserbo naturale dei vigneti.
Oltre ad essere piccoli e quindi più leggeri delle pecore hanno anche un difetto/pregio non da poco, quello di non poter alzare molto la testa: quindi mangiano l’erba ma non arrivano ai giovani germogli o ai futuri grappoli come le maleducate pecore. Speriamo che siano anche scemi, cosi non penseranno di usare le viti come scalette per arrivare ai suddetti germogli.

Sui germogli potrebbero invece posarsi i grilli, almeno quelli che si salveranno dall’essere triturati e polverizzati per entrare, sotto le mentite spoglie di Acheta domesticus (nome ufficiale della specie), nelle farine utilizzate per vari prodotti. Siamo pronti per fare questo “grande salto”?
Un grande salto di notorietà l’ha fatto invece la cantina sarda Muggittu perché la Red Bull, fedele alla sua pubblicità Le ha messo le ali intimandole e facendolo sapere urbi et orbi di cambiare l’etichetta del suo Cannonau Boeli.

L’etichetta ritrae due buoi e, per uno studio torinese che cura gli interessi della casa austrica, è confondibile con quello della casa austriaca. Ora… guardate l’etichetta e ditemi se qualcuno può scambiare questo marchio per quello Red Bull: nemmeno vedendoli sfilare ai 300 all’ora dalle loro Formula 1 si possono avere dubbi.
Il giovane produttore ha detto che terrà duro ma anche se cambiasse l’etichetta, grazie alla pubblicità non voluta che ha ricevuto, sono convinto che chiuderebbe la controversia in modo nettamente positivo, non credete?