Certo che il Concorso Nazionale dei vini Rosati, fortemente voluto e sostenuto dalla regione Puglia ne mette di problemi sul tavolo!
I risultati sono stati tutt’altro che lusinghieri per la Puglia: un terzo posto a pari merito nella tipologia dei rosati fermi Doc.-Docg; un secondo posto nei fermi IGT e un secondo posto nei rosati spumanti VSQ. Vince a mani basse il Cerasuolo d’Abruzzo che prende i tre primi posti nella tipologia dove la Puglia pensava di essere forte e cioè proprio in quella in cui ha da poco ottenuta l’unica Docg di questa tipologia (Castel del Monte Bombino Nero).
Qualcuno sostiene:
• che le commissioni, così come vuole il regolamento ministeriale, siano poco rappresentative e una certa terzietà dovrebbe essere garantita: vero.
• che i concorsi nazionali così come formulati servono a poco e danno poco ritorno ai produttori: vero.
• che i giudizi espressi non rispecchino l’effettiva qualità dei rosati pugliesi che sono stati “sottovalutati” e quindi penalizzati: ecco, su questo ho qualche dubbio.
Sono tra quelli che ha sempre sostenuto i rosati pugliesi, ma devo riconoscere che spesso si fa fatica a farlo. Si evoca sempre una primogenitura storica e una tradizione nella produzione dei rosati e poi con assoluta disinvoltura si associa tutto questo alla loro qualità, presunta a quanto pare.
Non voglio negare il valore qualitativo dei rosati di alcuni (pochi) produttori, ma i risultati, che si creda o no ai concorsi, dovrebbero porre qualche interrogativo, soprattutto ai produttori.
Proviamo a capovolgere per un attimo il ragionamento e pensare che i giudizi espressi invece fotografino esattamente la situazione dei rosati pugliesi.
Questo costringerebbe, produttori e certa stampa, a guardare al di là del proprio ombelico. Il Re è nudo: forse bisogna dirlo!
Forse qualcosa andrebbe rivisto nello stile produttivo o no?
Allora trovano una spiegazione il successo dei Cerasuolo d’Abruzzo e dei rosati Gardesani. Si spiegherebbe anche perché il Consorzio di Tutela del Bardolino denuncia circa 11 milioni di bottiglie (tutte vendute) contro gli scarsi 3 milioni (?) della Puglia.
In conclusione non basta dirci da soli quanto siamo bravi, occorre che siano gli altri a riconoscerlo, ma a quanto pare non è così.
Adesso certo mi aspetto la solita accusa di essere ingeneroso verso la mia terra, e di remare contro. Io non credo! Credo invece che non si renda un buon servigio, facendo finta che tutto vada bene continuando a dirci quanto siamo bravi.