Come provare a fare il LaVin Lover e vivere (felice). 3^ Parte5 min read

Come accennato nella precedente lezione, è più facile beccare gnocca  nella Galassia di Andromeda che tra le produttrici di vino, oppure sperando che i tuoi scritti facciano innamorare torme (torme??? Anche una basterebbe) di donne enofile. Per questo considero esauriti  “a priori” questi due argomenti (a meno che qualche produttrice o qualche lettrice non voglia smentirmi pubblicamente…..) e passo a parlare dell’unico campo, dell’unica vera opportunità che si può presentare ad un LaVin Lover evoluto per beccare gnocca: tenere un corso di degustazione.

 

E finalmente è arrivato il grande giorno, quello in cui sarete “duca, segnore e maestro”, in cui la platea di cui facevate parte fino a poco tempo fa diventerà il vostro pubblico. Il momento in cui qualsiasi stronzata diciate non vi verrà contestata (immediatamente), in cui la gente penderà dalle vostre labbra per più di cinque minuti e sarà pronta anche (libido delle libido) ad applaudirvi.

Anche il momento però in cui suderete 7 camicie in 5 minuti ( o 5 camicie in 7, tanto il risultato non cambia), in cui un pannolone per l’incontinenza leggera potrebbe anche servire,  in cui tutto quello che direte potrà essere usato contro di voi e soprattutto tutto quello che non direte vi potrà essere domandato.

Sicuramente verrà fatto dal sapientone di turno, che interromperà nel momento peggiore chiedendo una megaputtanata ma per lui equivalente al terzo mistero di Fatima: tipo se è vero che il rosso si può abbinare al pesce. Questo immancabile genio riuscirà, almeno una volta a serata, a farvi perdere il filo del discorso e quindi la considerazione del parterre gnocchico.

Ma il grande giorno sarà soprattutto il momento  in cui diverrete, spero non per la prima volta in vita vostra, gnoccocentrici, cioè la volta in cui tutte le donne presenti in sala guarderanno solo voi (non valgono gli interventi alle assemblee scolastiche e soprattutto la lettura del vangelo in chiesa) e magari penseranno (questo lo pensate voi) “Però che uomo interessante”.

Come ben sanno coloro che ci seguono dall’inizio, per il primo punto del decalogo  del lavin lover (vedi) la gnocca in sala vi guarderà e vi ascolterà ma (almeno all’inizio) vi vedrà per quello che siete, cioè uno che gli ha fatto spendere fior di euro per un qualcosa che spera sia interessante.

Come vedete, nella frase precedente ho inserito le parole “almeno all’inizio”.
Questo per chiarire ulteriormente ciò che era già chiaro, a chi è dotato di un quoziente intellettivo superiore a quello di un cavatappi.  Se voi non l’avevate capito passate pure alle prime lezioni di “Non è mai troppo tardi” del maestro Manzi e buona fortuna.
Ma a questo punto, prima di entrare nel vivo del discorso occorre fare un doveroso  minuto di raccoglimento per una speciale categoria, di cui purtroppo tutti noi lavin lover evoluti,  prima o poi, abbiamo fatto o faremo parte. Ma se ne fai parte una o alcune volte il problema è superabile, per molti invece sta alla base del loro rapporto con gli e soprattutto CON LE ALLIEVE dei corsi di degustazione.
Sto parlando dei lavin lover affetti da “corsus interruptus”!

Questi sfortunati (dal punto di vista della gnocca, precisiamo) spesso ammantati da divise nerofumo, sono obbligati, credo da Moire cattive e incorruttibili, non al ruolo dei “capitani di lungo corso” che solcano l’intero mare, ma piuttosto a quello di piloti portuali, che salgono a bordo solo per far arrivare la nave ad ormeggiare. In altre parole sono quelli specializzati in una o al massimo alcune delle materie del corso del degustazione.

Questi, trascorrono tutta la loro vita insegnatizia in una condizione che definire frustrante  è fargli un complimento. Un Giulio Cesare toscanizzato avrebbe sintetizzato in “veni, vidi, ma non pipi” cioè “Arrivo, adocchio le gnocca in sala, faccio il corso, semino ormoni a destra e a manca e poi lascio spazio a un altro.”
Quindi un minuto di raccoglimento per questa categoria, destinata inevitabilmente ad arrivare a Roma ma a non vedere mai il Papa.

 
Per carità, eccezioni ve ne sono e sono ancor più degne di lode perché riescono nell’epica impresa di dimostrare falso il primo principio del lavin lover, che è quasi come dimostrare l’infondatezza del primo principio della termodinamica. Ma eccezioni sono  e come tali vanno viste: fulgidi esempi di fortunati stakanovisti della gnocca che riescono a condensare in una serata il lavoro che altri non fanno in un mese.

 

Ma veniamo ai normoditempodotati  LaVin Lover evoluti, quelli che hanno tutto il tempo per giungere allo scopo di una vita, beccare gnocca per di più facendo il lavoro che ti piace.

Per riuscire nell’intento, non bisogna abbassare la guardia proprio adesso, non si deve assolutamente pensare che, se non alla quarta alla quinta lezione la preda cadrà in trappola assieme alla sua gnocca. Anche se non sono esperte di vino sempre di donne si tratta e vanno trattate nel modo giusto, cioè come si tratta in guerra un nemico.

A tal fine potrebbe essere utile leggersi l’Arte della guerra di Sun Tzu, sia per alcuni fondamentali accorgimenti (se vuoi attaccare in un punto vicino, simula di dover partire per una lunga marcia..) ma soprattutto per fare tesoro dei suoi sette criteri di valutazioni  per il campo di battaglia e le forze in campo. Voi non dovrete invero valutare sette campi di battaglia ma “solo” le sette tipologie di portatrici sane di gnocca  che partecipano ai corsi e tra queste scegliere la vostra preda, usando tattiche diverse caso per caso.
Ve le elenco:
1. La brava
2. L’amica
3. La più bella del reame
4. La parlatrice
5. La sorridente
6. Quella che
7. La ritardataria

 

La prossima puntata sarà destinata ad approfondire queste categorie e a presentare le varie modalità di approccio.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE