Che gioia quando l’amaro pesa di meno!2 min read

Che bello quando ti arrivano notizie del genere. La Ramazzotti (non certo solo in seguito alla nostra campagna ma…tutto fa) ha diminuito il peso della famosissima bottiglia dell’Amaro Ramazzotti del 10% e lo ha fatto utilizzando gli stessi concetti da noi oramai ripetuti sino alla noia.
Convinti che certe volte fare pubblicità a chi fa cose giuste sia profondamente giusto, per farvi sapere più in particolare cosa hanno fatto utilizziamo parte del loro comunicato stampa, che poteva essere stato scritto anche da uno di winesurf.

“La bottiglia più leggera permetterà un considerevole risparmio nell’utilizzo del vetro, economizzando risorse e limitando gli sprechi.

Un investimento tecnologico importante, un cambiamento dalla forte valenza ecologica, un vivido impegno di responsabilità sociale ed ambientale.

Un segnale importante, che ha effetti a cascata incidendo su ogni passaggio della filiera, ovvero dalla produzione fino al trasporto e alla consegna del prodotto.

Tradotta in cifre, questa piccola grande rivoluzione:
• consentirà di risparmiare circa 900 tonnellate di vetro all’anno
• permetterà una riduzione del “CarbonFootprint” (il totale dei gas a effetto serra emessi dalle attività di un’azienda) pari a circa 600 tonnellate di anidride carbonica all’anno, che equivalgono alle emissioni di 4.000.000 di km percorsi con una macchina.”

Leggendo queste righe siamo diventati prima allegri e poi tristi. Allegri perché finalmente una grande azienda si muove chiaramente, nel nostro stesso solco, sul tema del peso delle bottiglie; tristi perché ci è venuto da pensare a quante aziende potrebbero farlo, a quanto potrebbero risparmiare, quanto inquinerebbero meno… ma non lo fanno.
Un “Bravi” di cuore alla Ramazzotti!

Sull’onda di quest’articolo vogliamo fare una piccola proposta/patto con i produttori di vino: voi, a partire da oggi, comunicateci come e quanto avete diminuito il peso delle vostre bottiglie e dei vostri imballaggi e noi ne daremo notizia. Farete del bene al mondo e riceverete anche una pubblicità gratuita.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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