Tra gli spumanti prodotti nel globo terracqueo, i meno reperibili sul suolo italico sono i Cava. Nonostante la relativa vicinanza dal luogo di produzione, cioè il Penedes (regione storico-geografica Catalana) la loro reperibilità nelle carte dei ristoranti scarseggia.
A chi ama la precisione posso dire che i Cava sono prodotti da circa 250 aziende in 250 milioni bottiglie e sono autorizzati a produrre Cava 47 comuni delle Provincia di Barcellona e 16 in quella di Tarragona.
Detto questo il Cava scelto da me per un confronto con altri spumanti, proviene da una delle aziende più blasonate e che risponde al nome di Raventòs i Blanc, attiva dal 1497. Il vigneto odierno (nella Conca del Rio Anoia) è il risultato di una selezione massale da piante messe a dimora nel 1888 da Manuel Raventòs Domènech, ideatore dell’impiego delle tre uve tipiche: macabeo, xarel-lo e parellada.
Prodotto impiegando i principi della agricoltura biodinamica, il non è “dosato” e sosta sui lieviti un minimo di 30 mesi.
Il mio lotto di 3 bottiglie, tutte aperte, ha evidenziato una certa irregolarità. L’ultima di ieri era molto buona; bel perlage fine e continuo con sentori di agrumi e mandorla. Sorso lineare, pulito, moderatamente salino e ben equilibrato. Ideale con orecchiette con broccoli e acciughe.
Per il canale Horeca In Italia è distribuito da Ceretto
Lotto di 3 bt: 66 euro sul sito del produttore.