Buona Pasqua, magari senza “sorprese” dentro e fuori dall’uovo1 min read

Sono passate poche ore dalle immagini delle nevicate in Langa, con uno strato bianco e freddo che si deposita lentamente sui germogli appena nati e questo non è certo un bel modo per far partire la nuova annata nel vigneto.

Quindi, dopo un inverno che sembrava primavera è iniziata una primavera che sembra inverno: più che ad un cambio climatico siamo di fronte ad un rovesciamento climatico?

Speriamo e crediamo di no ma sicuramente una delle caratteristiche del cambio climatico è la grande diversità tra annate e il non sapere che cosa ci aspetterà nei prossimi mesi: caldo belluino, scarsità di precipitazioni, gelate a fine aprile, sbalzi climatici a bizzeffe e, soprattutto piogge brevi ma torrenziali e grandinate devastanti sono oramai all’ordine del giorno.

Per questo a nome di tutta la redazione mi sento di fare, quest’anno, più che altro tanti auguri ai viticoltori italiani e la nostra speranza è che dentro l’uovo di Pasqua vi sia finalmente un’annata viticola normale, che permetta anche alle piante di recuperare gli stress degli anni passati.

Quindi tanti auguri sia a tutti i viticoltori e per una Pasqua serena ed un’annata viticola finalmente per niente stressante, sia ai nostri lettori e soprattutto ai nostri abbonati, che ci stanno seguendo e aiutando nel progetto per una stampa libera dai legami/legacci pubblicitari e da qualsiasi imposizione esterna.

BUONA PASQUA A TUTTI!

la foto di copertina è di ivabalk da Pixabay

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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