Buon 2025 ma stasera aprite vini in bottiglie leggere!1 min read

Oggi avremo tutti fretta di chiudere il conto con il 2024 per buttarsi speranzosi nel 2025. In un momento del genere un giornale online di enogastronomia dovrebbe limitarsi a fare tanti auguri e chiuderla lì.

Invece noi vogliamo provare, per l’ennesima volta, ha lanciare un messaggio che forse si perderà nell’etere ma magari qualche piccolo seme potrà lasciarlo.

Anche se brinderete con uno vino spumante (metodo classico o meno) sicuramente durante la cena berrete vini fermi. In questo caso aprite e consumate vini con bottiglie leggere (sotto ai 500 grammi, attorno ai 1300 grammi tra bottiglia e vino per capirsi) perché se c’è una cosa non solo odiosa ma enormemete inquinante nel nostro mondo è vendere vetro invece di vino, cioè usare bottiglie pesanti per vendere vini che forse non si venderebbero in altro modo.

Ormai sappiamo tutti che ogni grammo di vetro prodotto (o riprodotto se riciclato) immette nell’aria un grammo di CO2 e quindi più pesante è la bottiglia più è inquinante, e questo senza considerare i maggiori costi e consumi energetici per spedirla.

Basterà un semplice gesto, quello di scegliere un vino in bottiglia leggera e già avrete fatto una cosa giusta e inizierete l’anno più in pace con il pianeta.

Se poi lo farete per tutto il 2025 avrete i nostri ringraziamenti e di tutti quelli che credono  nei piccoli-grandi gesti che possono cambiare le cose.

Auguri!

Foto di copertina di Gerd Altmann da Pixabay

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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