Brutta sorpresa per i casari!1 min read

Il nostro Andrea Sturniolo, che vive e fa danni per noi a Londra, ci ha mandato questo piccolo ma sentito scritto.

Questa mattina andando a comprare l’agnello per il pranzo di domani ho gettato il consueto sguardo sulle prime pagine dei quotidiani inglesi.

 

 

 

Sull’Independent (http://www.independent.co.uk/),  uno dei più popolari ed autorevoli quotidiani nazionali, campeggiava la testa di una bufala accanto ad un’insalata caprese, quindi ho voluto approfondire. Uno schiaffone mi avrebbe fatto meno male: la mozzarella di bufala “una ormai consolidata abitudine sulle tavole di tutto il continente” potrebbe essere tossica e quindi potenzialmente dannosa per la salute. A questa affermazione seguiva un accorato sputtanamento delle condizioni ecologico-politiche della Campania e di riflesso di tutto il nostro paese, collegando gli affari di mafia/camorra alla più o meno esplicita compiacenza politica.

A nome mio, di tutti gli appassionati di mozzarella e di tutti gli onesti casari della regione porgo dunque i più sentiti ringraziamenti ai responsabili di questa ennesima figura di merda planetaria e del prevedibile azzeramento delle esportazioni che ne conseguirà.

Sentendomi più buono del solito in vista della Pasqua mi auguro che nel frattempo questi personaggi si siano cautelativamente astenuti dal consumo di questo formaggio e lo abbiano vietato ai loro figli, magari spiegando le ragioni del divieto. Concludendo, un breve appello ai personaggi di cui sopra: signori, dovesse malauguratamente venirvi un tumore, quale sarebbe la soddisfazione nel sapere che potreste esservelo procurato con le vostre mani?

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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