Brunello 2008: più da bere che da conservare3 min read

Fischia il vento, urla la bufera
Scarpe rotte ma andiamo ad assaggiar
C’è il Brunello che da mattina a sera
Nuove annate mette a  degustar.

Quest’inizio con la rivisitazione di  canto rivoluzionario (per un vino comunque.. rosso) lo si deve sia alle condizioni climatiche della prima giornata dell’Anteprima  Brunello 2008 sia alla mezza rivoluzione che mi era venuto voglia di fare quando ho saputo delle ennesime Cinque Stelle alla caldissima e difficilissima annata 2012.

Poi il clima è migliorato (non molto) e ho pensato che oramai queste stelle  servono solo  a spernacchiare chi ha il coraggio di conferirle. Quindi mi sono calmato ed ho potuto svolgere al meglio il compito che mi ero assegnato, farmi un’idea sul Brunello 2008. “Al meglio” non perché i miei giudizi siano il meglio sulla piazza ma perché la location dell’assaggio ed il servizio dei sommelier dell’AIS ti permette di degustare senza il minimo problema.

Veniamo all’annata 2008: prima di assaggiare ero andato a ripassarmi nella nostra rubrica  “Che tempo fa” come era stato l’andamento dell’annata ed il quadro che ne era uscito non era certamente confortante: caldo, lunghi periodi di siccità e poi la pioggia proprio nel momento peggiore, cioè a metà settembre quando si incomincia a vendemmiare.  Non mi aspettavo quindi molto da quest’annata (allora gli vennero attribuite "solo" 4 stelle…) ed in effetti non siamo di fronte all’a vendemmia del secolo però….

Però riuscire ad interpretare bene annate difficili è il lavoro dei bravi produttori di vino e di questa categoria pare che a Montalcino ce ne sia un buon numero.

La maggioranza dei brunello assaggiati (in totale una sessantina) mostra sia profumi fini ma non molto intensi, sia maturi ma non troppo accanto a legni assolutamente non invadenti. In bocca manca un po’ della classica potenza ma i vini sono comunque eleganti e pronti, con tannini spesso rotondi ed una freschezza che accompagna il vino senza renderlo spigoloso. Non aspettatevi che i Brunello 2008 (parlo della maggioranza, perché vi sono ovviamente delle belle eccezioni ) durino 20 anni ma in compenso potrete gustare subito quest’annata senza doverla relegare in cantina.

Se vogliamo dare qualche voto la vendemmia 2008 potrebbe avere 6+ in possibilità di invecchiamento, 6.5 in potenza e concentrazione, 7 .5 in eleganza e 8 in piacevolezza.

Qualcuno durante gli assaggi storceva la bocca affermando che il Brunello deve essere comunque un vino da invecchiamento. Sicuramente la tipologia non va toccata ma non si può certo fare le nozze con i fichi secchi. Se l’annata non permette estrazioni “muscolari” bene hanno fatto molti a privilegiare la prontezza e la bevibilità.  Per invogliare la bevibilità spero che i produttori attuino anche  una politica intelligente dei prezzi, mantenendoli ben fermi. Tale politica, per essere valida, dovrà però toccare tutti gli elementi della filiera, fino all’enotecario o al ristoratore che non possono e non devono fare spesso orecchie da (appunto) mercante.

Ma voi magari vorreste sapere quali sono i migliori assaggi: certamente! Vi basta solo avere pazienza fino a settembre, quando assaggeremo in maniera più organica vini sicuramente molto più espressi di adesso.

Questo perché… va bene “anteprimare” ma fino ad un certo punto.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Brunello 2008: più da bere che da conservare3 min read

  1. Concordo con molte delle cose che scrivi, e soprattutto con la tua idea di valutare i Brunelli quando saranno più pronti; in fondo la maggior parte del nostro vino viene venduta e/o bevuta dall’autunno in poi e, non dimentichiamo, si tratta di un vino che si suppone che raggiunga il suo meglio non certo al quarto anno di vita.

  2. Diciamo condivisibili buona parte dei tuoi giudizi sul 2008 anche se al mio taccuino i voti su in singoli aspetti (eleganza, potenza e concentrazione, ecc.) sarebbero stati tutti più alti da mezzo a un punto in più. Anzi, per esempio, a me piace, in questa fase dell’invecchiamento, trovarmi di fronto ad un vino pronto ed equilibrato, piacevolmente godibile. Non ho paura dei vini pronti e la mia esperienza dice che il Brunello 2008 potrà  andare molto oltre i dieci anni. Comunque basta aspettare e poi si vedrà . Un dato di sistema però mi sembra importante da segnalare. Questa volta ho trovato un’uniformità  di gusto e di stile, al netto delle caratteristiche dei vari versanti, con una forbice assai ridotta rispetto alle ultime annate. Lo trovo un aspetto molto positivo del Brunello 2008.

  3. Concordo pienamente. Uno di questi giorni voglio proprio organizzare una degustazione di annate “infelici” come 1976, 1992 e 2002 per far vedere a tutti come il vero Brunello di Montalcino anche nelle vendemmie minori resta pur sempre un vino molto, ma molto longevo. E che vale sempre la pena di tenere in cantina.

  4. Carissimo Ste (oramai dopo la cura dimagrante anche il nome è dimagrito di brutto) ho in cantina chianti classico base degli anni 80, nebbiolo base del 70, addirittura Verdicchi degli anni 90 (iniziali) che tutte le volte che ne stappo una bottiglia sono perfetti, integri, vivi. Sicuramente, come ho scritto e come hai sottolineato, assaggiando annate vecchie e sfigate di brunello ci possono essere grandi sorprese. ma sempre di sorprese si parla, non di “media”. per questo aspetto gli assaggi di settembre per confermare la mia idea che il il 2008 è un’annata simile al 1998 e inferiore come tenuta al 2005. Vedremo…ma sempre di media si parla, poi i punteggi vanno da 5 a 1 stella e lଠviene fuori il produttore.

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