Bordeaux: Il ritorno di Fieuzal7 min read

Situato a poche miglia da Léognan, quasi immediatamente a sud di un altro Château eccezionale, il Domaine de Chevalier, lo Château Fieuzal ha prodotto probabilmente i più grandi Bordeaux bianchi degli anni’80, prima di attraversare una fase di declino che ne ha un po’ offuscato il prestigio.

Quando si pensa a Bordeaux, la si pensa generalmente “in rosso”, dimenticando che a Bordeaux, in particolare nell’area più vicina alla città e a sud di essa, nelle Graves, si producono anche grandi vini bianchi secchi, sotto l’AOC Pessac-Léognan.  Anzi: molto spesso, vini bianchi assai più pregiati e costosi degli stessi rossi che vi si producono. E’ questo certamente il caso dei vini dello Château Fieuzal, una proprietà storica di questo territorio, che ha nello Château Haut-Brion, l’unico Premier cru delle Graves nel classement del 1855, insieme con quelli del Médoc.

Le Graves

Le Graves, differentemente dal Médoc, che comprende tutti gli altri livelli di questa storica gerarchizzazione dei crus (dal secondo al quinto), posseggono (dal 1959) un proprio sistema distinto di classificazione, che riconosce la qualifica di cru classé a sole 16 proprietà. Fieuzal è tra queste e, storicamente, i suoi bianchi sono in genere più pregiati dei rossi.

Situate sulla riva sinistra della Garonne, tra l’Entre-Deux Mers e l’Haute Lande girondine, si distendono da Bordeaux a Langon per 55 km. con una larghezza di 10, confinanti a ovest e sud con la foresta, che le protegge dalle tempeste atlantiche, e a est dalla Garonna, che funge da potente regolatore termico. Geologicamente sono costituite da depositi alluvionali della Garonna, che risalgono al periodo terziario, e poi nel quaternario, attraverso diversi episodi di glaciazione. Il suolo, di grandissima complessità, è costituito da ghiaie e ciottoli con un sottosuolo ricco di argille, sabbia, alios (grès organico), calcari, per uno spessore che varia da una ventina di centimetri ad alcuni metri: una serie di terrazze naturali dalla pendenza dolce, via via di origini più antiche, man mano che ci si allontana dal fiume. L’AOC Pessac-Léognan, istituita nel 1987, rappresenta la parte migliore del territorio delle Graves, quella nella quale storicamente si producevano i vini secchi più pregiati, l’unica, nel territorio bordolese, a potersi esprimere a livelli elevati sia in bianco che in rosso.

Le varietà a bacca bianca

I vini bianchi sono costituiti da blend nei quali il Sauvignon blanc è il componente principale, tra il 60 e l’80% (in alcuni Châteaux, come Château Couhins, il Sauvignon blanc arriva al 95%), che apportano loro le caratteristiche note verdi e di frutta gialla ed esotica (pomodoro, melone, ananas, pesca), il Sémillon, che conferisce le note speziate e di miele, con un saldo di Muscadelle (il 2-5% quando è presente) a renderne più complesso il quadro aromatico. E’ praticamente scomparso, dopo la fillossera, il Sauvignon gris, dalla caratteristica buccia rosata, forse una mutazione del Sauvignon blanc, anche se ancora presente in piccole percentuali (ad es. in Haut-Brion, Pape-Clément e Smith-Haut Lafitte). Mentre alle varietà a bacca rossa sono destinate le parcelle più ciottolose e calcaree, più secche, le qualità bianche sono piantate sulle parcelle ricche di argilla, preferite dal Sauvignon. Il Sémillon, invece, richiede suoli più ghiaiosi, la cui disponibilità naturalmente non manca di influenzare la composizione del blend nelle diverse proprietà.

Château Fieuzal

Le terre di Fieuzal sono situate nel territorio di Léognan, praticamente a cavallo del fiume Eau Blanche, un affluente della riva sinistra della Garonne, le cui acque rendono ancora più complesso il quadro dei suoli della proprietà, spezzando la terrazza in croupes, che mettono a nudo il substrato calcareo sottostante, quasi degli isolotti affioranti, denominati localmente faluns.

Le origini di Château Fieuzal sono molto antiche, risalendo il suo primo nucleo alla metà del XVI secolo. Il nome proviene dalla famiglia Fieuzal, divenutane proprietaria nel secolo successivo a seguito di matrimoni e successioni ereditarie, dopo che era già stato posseduto dalla   famiglia Gardères prima, e poi dai Dabadie. Alla morte dell’ultima discendente, Lovely Fieuzal, lo Château includeva anche le terre dell’attuale Château Haut-Gardère. Divenuta di proprietà (fino al 1974) della famiglia Ricard, che già possedeva i vicini Domaine de Chevalier e Malartic-Lagravière, situati leggermente più a nord, in direzione di Bordeaux, poté raggiungere, nel 1959, il traguardo del classement come grand cru. Ceduto alla famiglia Nègrevegne e poi al gruppo finanziario della Banque populaire, nel 1994, Fieuzal ricostituito nella sua integrità, cominciò un periodo di decadenza interrotto dall’ arrivo, nel 2001, del nuovo (e al momento ultimo) acquirente, un appassionato (ma con le idee chiarissime) uomo d’affari irlandese, Lochlan Quinn.

Lui e la moglie Brenda hanno da allora profuso ogni sforzo per riportare Fieuzal al suo antico splendore, coadiuvati dal nuovo direttore della cantina, il giovane e talentuoso, di origini champenoises, Stephen Carrier. Carrier, con alle spalle un’esperienza nel Médoc a Lynch-Bages e in California, aveva conosciuto Quinn in Florida, a Miami, che gli aveva proposto di seguirlo nelle Graves. Ormai è allo Château Fieuzal dal 2007. L’anno prima era diventato consulente dello Château Hubert de Boüard, carismatico patron dello Château Angélus, a Saint-Émilion. Nel 2011 è stata inaugurata la nuova cantina, nella quale tutte le fasi della vinificazione sono compiute per gravità. Disegnata dall’architetto Philippe Ducos, ha una struttura circolare a più piani: la cuverie è situata sopra, e la barricaia in fondo. La cuverie comprende oggi 63 cuves (dalle 23 iniziali), di dimensioni variabili, ripartite tra materiali differenti (10 in legno, 16 in cemento e le restanti 37 in acciaio inox). Le vasche in acciaio, di 15-45 hl., consentono allo Château Fieuzal di vinificare distintamente le diverse parcelle, ciò che gli permette di selezionare le partite migliori per il blend del grand vin (il 45% in media), mentre la restante parte va a costituire il secondo vino, l’Abeille de Fieuzal, un vino più semplice, da bere più giovane, ma comunque di ottima qualità.

Chateau Fieuzal Pessac Léognan blanc 2014

Assaggiamo il Fieuzal blanc del 2014, l’ultima annata già disponibile, in attesa della 2015, che si annuncia eccellente. Si tratta di un’ottima annata, forse un po’ meno brillante che nel nord del Médoc, ma probabilmente la migliore dal 2010, anche se non priva di difficoltà nel suo decorso. La gemmatura è stata abbastanza precoce, due settimane prima della media, dopo un inverno mite, ma molto umido. La primavera è stata caratterizzata da piogge frequenti, ma meno abbondanti di quelle dell’anno precedente,poi, iniziata la fioritura, a fine maggio, la stagione ha virato verso il secco, con un calo deciso della piovosità. In estate vi sono stati diversi episodi temporaleschi, che hanno richiesto una particolare attenzione in vigna, prima del definitivo assestamento, con temperature alte, ma non estreme e benefiche escursioni termiche notturne. Alla fine le uve hanno quindi potuto raggiungere la giusta maturità, che ha permesso di ottenere una qualità più che soddisfacente. Al naso si avvertono note leggere di pomodoro, pesca , crema al limone, lime e di spezie; sul palato è fresco e molto equilibrato, di grande purezza, con lievi note boisés assolutamente non invasive, dotato di una bella lunghezza. Forse non il migliore, ma un ottimo Fieuzal, già molto buono, certamente più di quello, già un po’ opaco, dell’anno precedente, e probabilmente il migliore del secondo decennio (fino ad ora) del XXI secolo, in grado di esprimersi al meglio entro 4-5 anni, ma capace di maggiore resistenza (fino a 10).

Le vigne di provenienza (10 ettari, gli altri 65 sono per le varietà rosse), sono impiantate per il 70% a Sauvignon, il 25% Sémillon e il 5% Muscadelle. Nella 2014 il blend è costituito da Sauvignon blanc per il 60% e Sémillon per il restante 40%. La percentuale di Sémillon è particolarmente importante, vista anche la ricchezza nel suolo di graves bianche, che assicurano un ottimo drenaggio e , nel contempo, un buon irraggiamento del calore immagazzinato. Personalmente ho sempre trovato i Pessac monovarietali, a base di solo Sauvignon, più uniformi e privi della complessità di quelli che derivano da blend in cui è presente il Sémillon. L’età media delle viti, piantate con una densità di circa 9.000 ceppi per ettaro, è di 30-35 anni. Ciascuna parcella è vinificata separatamente: la fermentazione avviene in vasche di acciaio o cemento o in barriques bordolesi secondo la varietà e l’annata; anche la percentuale di legno nuovo varia di anno in anno, mai superiore al 40% per il grand vin.

 
Chateau de Fieuzal,124, Avenue de Mont de Marsan-33850 Léognan, www.fieuzal.com

Area vitata: 75 ha. Produzione annua: 114.000 bottiglie di vini rossi e 18.000 di vini bianchi. Varietà: (rossi) 48% Cabernet Sauvignon, 45% Merlot, 5% Cabernet Franc, 2% Petit Verdot; (bianchi) 70% Sauvignon, 25% Sémillon, 5% Muscadelle.

Suoli: graves günziane del periodo quaternario dilavate dai Pirenei,e un misto di argille, calcare e sabbia.

Proprietari: Brenda e Lochlan Quinn; Direttore tecnico: Stephen Carrier; Consulente: Hubert de Boüard

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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