Da tempo stavamo pensando ad una rubrica che parlasse, alla nostra maniera, di ristoranti. Ci siamo sempre fermati davanti alla paura di fare cose ripetitive o semplicemente inutili. Poi, durante una delle cene peggiori degli ultimi anni, venuta due giorni dopo una memorabile, l’idea di creare una rubrica che parli bene e male nello stesso tempo, che presenti errori ma anche spieghi come possa essere semplice fare bene il proprio lavoro. Così abbiamo creato la categoria dei “Tristoranti” per rappresentare quei locali da cui esci triste e, spesso, anche incazzato. Ad un tristorante contrapporremo invece un locale da dove siamo usciti felici e ben pasciuti, il “Benstorante”. Alla fine segnaleremo con indirizzo e quant’altro solo il Benstorante. Del Tristorante daremo indicazioni generiche (per non voler essere troppo cattivi) ma comunque chiare per “poter andare oltre”.
Dov’è.
Perbacco si trova in centro a Bari, in una delle traverse che dal Lungomare vanno verso il quartiere novecentesco, a pochi isolati dal Teatro Petruzzelli.
Il Tristorante sempre a Bari in pieno centro, che più centro non si può, sul corso (Vittorio Emanuele) su cui si affacciano i palazzi più importanti della città, il salotto buono di Bari, poi c’è anche quello cattivo, ma di quello è meglio non parlarne.
Com’è.
Perbacco è un ristorantino molto raccolto, appartato, fuori dalla calca che spesso affolla le serate baresi. Un posto ideale per chi voglia passare alcune ore in completo relax con la compagnia anche di una buona bottiglia, oltre che di piatti di assoluta onestà gastronomica. L’ambiente è molto soft, luci e sobrio arredo completano un quadro di reale ospitalità.
Il tristorante appartiene a quella categoria di locali dell’apparire più che dell’essere e dietro un facciata apparentemente moderna e rassicurante sconta tutta l’impreparazione ed improvvisazione molto diffusa anche in questa città . Essere cuochi non vuol dire essere anche ristoratori.
Cosa si trova (storia compresa).
Il Perbacco di Beppe Schino, già dal nome si capisce di cosa si tratta, è nato dalla passione soprattutto per il vino e poi per la buona tavola che qui troverete nella realizzazione di piatti senza vincoli territoriali anche se spesso il richiamo tradizionale traspare in molto evidente. seguire, Agnolotti ripieni di cime di rapa su salsa di pomodorini e acciughe; poi filetto ai carciofi, yogurt e pinoli, o involtini di cernia con crema di peperoni e zenzero, tutti piatti ben realizzati e senza sconfinare o nel banale o nel pretenzioso.
Il Tristorante fa cucina come si dice adesso “tradizionale rivisitata” cioè una serie di banalità gastronomiche abbellite da qualche inutile orpello o contaminato da improbabili abbinamenti. Orecchiette con sugo e cacio in coccio passato al forno, filetto di angus (sic!)alla piastra, tagliata di tonno (impanata con semi di sesamo) e così via.
Come servono e cosa.
Al Perbacco pochi tavoli, il servizio è garantito da Beppe e da una cameriera, sempre pronti a raccogliere le richieste della clientela. Il clima improntato all’informalità non fa passare in second’ordine la professionalità e la cortesia.
Nel Tristorante il servizio è del tipo “falso cortese”, tuttavia efficiente. Formale e senz’anima
I vini
La carta dei vini è lo specchio della passione di Beppe Schino. Accanto ai nomi che occorre per forza avere, anche scelte personali che denotano una cultura enoica non banale.
La carta dei vini è di quelle “in preparazione”. Per scegliere sarete costretti ad alzarvi e farlo tra quelli esposti in giro un po’ per tutta la sala, una ventina di vini solo rossi con nessun prezzo indicato: tutte congiura quindi verso “la beffa” di scoprire solo dopo il costo del vino. Se per caso il vostro menù richiedesse un bianco, datevi pace. Se sconfortati, come è successo, chiederete qualcosa al bicchiere, vi verrà servito completamente anonimo un bicchiere di negroamaro assolutamente sconosciuto, poi pagato 3,5 euro.
Prezzi
Da Perbacco non c’è il coperto e mangiando dall’antipasto sino al dolce, vini esclusi spenderete sui 35- 40 euro
Nel Tristorante: il coperto vi costerà 3 euro a testa e non ve ne uscirete a meno di 40 euro, vini esclusi, giocoforza.