Bello questo film, me lo sono proprio bevuto!4 min read

Non si può certo dire che a noi romagnoli difetti la fantasia. Di fronte ad ogni problema, piccolo o grande che sia, la nostra immaginazione si mette in moto riuscendo quasi sempre a trovare delle soluzioni soddisfacenti, a volte addirittura geniali.

Negli ultimi anni, tra i settori colpiti dalla crisi, ce ne sono un paio che mi interessano. Il primo è quello del cinema, o meglio sarebbe dire quello delle sale cinematografiche. La visione di un film in sala, una volta considerato un evento, si è fortemente ridimensionato, parzialmente soppiantato dalle troppe proposte televisive e dalla dilagante offerta di noleggi video. Solamente nell’ultimo decennio, più o meno, la nascita delle “multisale” è riuscita a far risalire il numero dei tagliandi staccati, ma a prezzo di numerose e dolorose chiusure di vecchi e a volte magnifici cinema nei centri storici.

L’altro settore è quello del vino, più esattamente quello del suo consumo in continuo calo.

Ma torniamo un attimo al cinema. Che cosa fare se si possiede un paio di sale nel centro storico? Durante l’Inverno ci si può difendere limitando le aperture e proponendo una programmazione più ragionata e di nicchia, cosa che il gestore dei cinema Italia e Sarti di Faenza, mia città natale,  già fa. Ma d’Estate si deve sfruttare (perdonate la brutta parola) l’opportunità concessa da altre abitudini, a loro volta entrate in crisi, come quella di trascorrere lunghe vacanze al di fuori della propria città. L’aumento diffuso, e regolarmente spalmato lungo tutta l’estate di presenze cittadine numericamente più rilevanti, costituisce perciò una favorevole premessa al possibile gradimento di proposte di svago e cultura. 

Probabilmente è partendo da considerazioni simili che il proprietario delle sale faentine, Alberto Beltrami assieme al titolare della trattoria, sempre faentina, la Sghisa, Walter Dal Pane, partorirono Cinemadivino.

L’idea di proiettare i film negli spazi delle cantine, proponendo in abbinata al biglietto dei vini in assaggio,è parsa vincente sin dai suoi esordi qualche anno fa. Ogni anno la rassegna dei film in programmazione è più ampia e l’organizzazione più rodata. Oggi cinema divino, giunta all’ottava edizione, è una magnifica rassegna, un vero e proprio perno attorno al quale ruota la parte più interessante di tutta la programmazione estiva della regione, essendosi allargata dalle sole cantine romagnole anche a quelle emiliane, cui si sono aggiunte, recentemente anche Sicilia e Sardegna. Il film più belli della stagione cinematografica si “gustano” su un megaschermo itinerante e con proiettore 35 mm, mentre si sorseggiano i vini più interessanti delle aziende. In alcuni casi,ove le condizioni lo consentono, è in funzione una cucina e a volte è anche possibile effettuare la visita guidata alla cantina vera e propria.

Ma il bello è che i film si godono in luoghi suggestivi, circondati dal verde, lontano dal caldo della città e spesso “confortati” da cibarie approntate per l’occasione. Ed è proprio qui che prende vita e si alimenta il genio romagnolo,nel  proporre l’ovvio, qui rappresentato dal cinema e dal vino, ricombinati  assieme in formule semplici e di facile fruibilità. Difficile calcolare quanto vino sarà consumato nell’arco di tutto il periodo, ma sono sicuro che Cinemadivino da il suo contributo per ridurre le giacenze ed avvicinare la gente al mondo del vino.

Il programma completo, articolato su oltre ottanta serate, è facilmente reperibile presso bar ed attività dei centri storici di tutte le cittadine romagnole, oppure sul sito www.cinemadivino.net. Il lungo percorso di film e assaggi, iniziato il 10 giugno, si concluderà proprio a Faenza nella piazzetta della Molinella  il 12 settembre con una proiezione a sorpresa. Il costo di ogni serata è di 10 Euro ed include la visione del film e tre calici di vino. Quando prevista la presenza di piccoli stands gastronomici, è possibile cenare con costo a parte. Vi saluto, vado al cinema!

 

 

 

Qualche numero della rassegna 2010: 
• 120 cantine
• 74 serate
• 127 persone in media per serata
• +35% di persone intervenute alla rassegna rispetto al 2009
• Oltre 500 persone alla serata conclusiva in Piazza a Faenza
• 36.800 visitatori al sito
• Oltre 12.000 iscritti alla newsletter
• 1.015 fan su Facebook

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE