Bazzini: a Canneto Pavese un locale d’altri tempi3 min read

“Cos’è  la pianura padana/ dalle sei in avanti/ una nebbia che sembra/ di essere dentro a un bicchiere/ di acqua e anice/.”

Questo dice Paolo Conte, riferendosi in particolare alla zona attorno a Broni e Stradella, conosciuta dai più come Oltrepò Pavese.

Se le sei del pomeriggio  sono però in un giorno di piena calura estiva con 35 gradi all’ombra le cose cambiano. Allora la nebbia si chiama cappa di caldo e  verso l’ora di cena cerchi un posto in collina, scoprendo così che l’Oltrepò Pavese, di colline, è pieno. Da Broni ci consigliano di salire verso Canneto Pavese e di fermarci a mangiare al Bazzini.

Sarà il cognome toscano, sarà  la strada che si attorciglia attorno a vigneti e panorami non da poco, sarà che comincio ad avere fame, ma l’idea di cenare in questo locale fondato addirittura nel 1940 mi sembra sempre più una buona idea.

Canneto Pavese è piccolo e quindi è facile trovare il Bazzini: è proprio davanti all’altro “must” locale, la chiesa con tanto di campanilone. Il ristorante è invece ospitato in una linda casa a due piani con diverse sale interne ma soprattutto con una terrazza panoramica che ti apre il cuore. 

Siamo in un locale non certo di lusso, con tavoli ben apparecchiati (le sedie sono di plastica ma…col cuscino) ma non aspettatevi fronzoli o raffinatezze. Qui si bada al sodo: lo si capisce dai pochi piatti in carta (alcuni per la verità scontatelli), dall’unico cameriere che pare nato e vissuto tra queste mura e dal modo di fare dei due fratelli  titolari. L’ uno iperciarliero e l’altro silenzioso ma entrambi sanno come mettere a proprio agio le persone.

Ricapitoliamo: la sala panoramica mi ha aperto il cuore, lo stomaco era già aperto da tempo, non resta che ordinare. Chi è con me si lascia tentare, giustamente,  dalle rane fritte (ottime! Perfettamente fritte e molto saporite) dagli agnolotti col sugo di brasato (buoni) e addirittura dalle lumache (non male ma non certo un piatto estivo) mentre il sottoscritto parte con un piatto di salumi locali affiancato da alcuni buoni sottoli per poi arrivare ad una cosa che quando è in carta non si può non ordinare: il minestrone di riso freddo! 

La porzione è pantagruelica e fa pensare che in loco abbiano inventato scodelle extralarge, però il tutto è talmente buono che….indovinate, il piatto è tornato in cucina vuoto come le mie tasche.

A quel punto inizi ad essere sazio, abbassi le difese, ti rilassi ed immancabilmente accade il fattaccio. Al tavolo accanto arrivano due cotolette alla milanese non solo da mangiare, da sposare! Prima di tutto carne con l’osso, panata e fritta rigorosamente nel burro; siamo attorno alle due dita di altezza e gli sguardi che lancio a quei due piatti sono di pura ammirazione. Nonostante la perfidia dei presenti che mi incitano all’agone, conoscendo i miei limiti declino l’offerta, ripromettendomi però di ritornare.

Cosa che abbiamo fatto due giorni dopo, a pranzo, ordinando solo la cotoletta e, come direbbe Montalbano, scialandosela alla grande.

Mi accorgo di non aver parlato dei vini: in realtà una carta non esiste ma basta dare un’occhiata alle scaffalature all’ingresso piene di vini locali ed il problema è risolto. In particolare noi l’abbiamo risolto basandosi su Cruasè e Bonarda, la seconda, come dicono dalle mie parti “purtroppo carda”. Una glacette formato famiglia ci è però venuta incontro per raffreddare il tutto. Anche i prezzi sono piuttosto freddi: siamo sui 25-30€ vino escluso, compreso però il panorama e l’atmosfera d’altri tempi.

 

Ristorante Bazzini
Via Roma 11, Canneto Pavese (PV)
Tel. 038588018-fax 0385885956
Mail: b.bazzini@virgilio.it
Chiuso il martedì

 

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Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Bazzini: a Canneto Pavese un locale d’altri tempi3 min read

  1. Mi ricordo un pranzo domenicale con zio Renzo e zia Mariuccia, nonna Emilia e nonno Pino, mia madre e mia sorella, il cugino Tino, la maestra Fraschini e sua mamma, i signori Guaita, una tavolata enorme con un cappone mastodontico e tanto Buttafuoco, che da quelle parti (sopra Scuropasso, via Colombarone) e’ a dir poco favoloso, specie se giovane. Grazie di avermi dimezzato l’eta’ con questo sogno piacevolissimo che faccio spesso.

  2. Fare un piccolo favore a te è già  da solo un ottimo motivo per scrivere qualcosa. Sono contento ti abbia dato piacere leggere queste righe.

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