Barolo 2007 e Barbaresco 2008: “Two degustations is megl che one”5 min read

Oltre all’articolo IGP che conclude il ciclo degli assaggi “congiunti” di Barolo e Barbaresco, mi sembrava giusto, per avere ancora le idee più chiare, sfruttare il vantaggio di aver, durante “Nebbiolo 1^” a maggio, già valutato le due annate ed i vari comuni.
Per questo, come si può capire dal titolo deell’articolo che ricorda la vecchia pubblicità  di un gelato, vi ripropongo il commento di allora, e di seguito ho inserito alcune mie considerazioni dopo questi quattro giorni di assaggi alla Wellcom di Alba. Tanto per vedere se e cosa è cambiato nei miei giudizi generali e per scoprire, con un po’ di patema d’animo, se quello che ho scritto allora è confermato adesso.

 

 

Barbaresco 2008 (pubblicato a maggio vedi link)

 

Mai come quest’anno le differenze tra i tre comuni che compongono la denominazione si sono sentite forti e chiare. Del resto l’annata 2008 è un’annata con molti spigoli e differenze qualitative ed i Barbaresco si sono adattati benissimo. Siamo partiti da quelli del Comune di Barbaresco che hanno mostrato buona struttura e soprattutto belle gamme aromatiche già abbastanza ben delineate (di solito a questo punto dell’anno i barbaresco annata erano abbastanza chiusi) per passare a quelli di Treiso, forse il pezzo forte della denominazione con una qualità media alta grazie a vini di buona grazia aromatica,di struttura solida,con tannini ben delineati, fitti ma rotondi e dolci. Neive, a parte alcuni campioni ottimi, chiude come fanalino di coda, a causa soprattutto di nasi già troppo maturi e di componenti alcoliche molto intense che introduco a tannicità pungenti che si spera possano arrotondarsi col tempo. Comunque siamo su una buona annata (forse non eccelsa) ed il voto medio si posiziona sul 7.50 abbondante, con molte punte verso 8.50 e pochi campioni sul 6 – 6.50.

 

 
Barbaresco 2008. Considerazioni attuali

Confermo in pieno quanto detto a maggio! I vini del comune di Barbaresco hanno mostrato nasi ben delineati e tannini  fini e fitti. L’alcol è equilibrato e la sensazione è che i vini abbiano belle possibilità di invecchiamento. Su Treiso, anche se i vcampioni assaggiati alla Wellcom non erano molti posso tranquillamente confermare quanto detto a maggio, grazie soprattutto a nasi precisi e ampi ed a taninni austeri ma fini. Purtroppo confermo anche quanto detto su Neive, dove l’eccessiva  alcolicità ha giocato un ruolo importante, accanto a note molto mature. Inoltre in bocca i vini risultano spesso scomposti e disarmonici. Speriamo solo che il tempo sia di aiuto. Complessivamente mi sento di alzare leggermente il voto medio all’annata, portandolo ad 8, con però l’incognita Neive da tenere in considerazione (sia in male che in bene).

 

 

Barolo 2007 (pubblicato a maggio vedi link)

 

Annata calda e quindi l’alcol è stato, purtroppo, il fedele compagno dei nostri assaggi. Era spesso in compagnia di nasi già maturi e di tannini piuttosto asciutti. In un’annata del genere (non siamo certo ai livelli del 2003, ma il caldo c’è stato e molto)  fare dei barolo eleganti al naso, complessi ed armonici in bocca non era facile: ci sono riusciti soprattutto a Castiglion Falletto, poi a La Morra, segue Monforte (soprattutto grazie a Bussia), quindi Serralunga, con Barolo che chiude il gruppo.  Il voto medio non certamente alto: non andrei sopra al 6.50/7–, con molti vini poco sopra la sufficienza e per fortuna, un nutrito gruppetto ben oltre  il 7. C’è un però: lo scorso anno dicemmo quasi la stessa cosa per i Barbaresco 2007, salvo ricredersi con i nostri assaggi autunnali , quando i vini erano molto cambiati, in meglio.

 

Barolo 2007 Considerazioni attuali

Ed alcuni vini sono cambiati in meglio, specie quelli di Barolo e Serralunga. I primi, pur con l’alcol in evidenza hanno mostrato tannini più arrotondati, ben fusi, pienezza ed ampiezza di bocca di ottimo livello. I nasi del 2007 non sono certo il meglio del meglio ed anche Barolo si deve adeguare alla regola. E la regola che vuole i Serralunga dotati di polpa e tannini importanti è ritornata forte e chiara. A maggio infatti mi erano sembrati stranamente scivolosi mentre adesso la trama irruenta e godibile è stata il filo conduttore del nostro assaggio. Su Castiglion Falletto e La Morra confermo quanto detto a maggio e addirittura mi sento di dichiarare che il territorio che è riuscito ad interpretare  meglio l’annata 2007  è proprio Castiglion Falletto, che mette in campo i vini con minore spinta alcolica e con i tannini più definiti, profumi più freschi e complessi. La Morra esce anch’essa benissimo dai due assaggi, con alcune diversità “interne” che vedono infatti alcuni vini giocare molto in austerità ed altri invece in prontezza. Complessivamente però un ottimo risultato. Due parole per Verduno, oramai seduto allo stesso tavolo degli altri cinque territori più famosi e veniamo alle note non certo molto allegre di Monforte. Qui spero vivamente si tratti di un momento di passaggio ma troppi vini mostravano nasi non molto definiti e soprattutto ingressi in bocca troppo alcolici che però non lasciavano spazio a trame tanniche importanti e durature. Speriamo proprio che il momento dell’assaggio non sia stato il migliore e che il tempo possa “distendere” nasi e palati.Come voto generale confermo il 7 di maggio, togliendo quel 6.50 che lo accompagnava. Ribadisco comunque che non siamo di fronte ad una grande vendemmia.

 

Per quanto riguarda invece i risultati, azienda per azienda, degli assaggi di Winesurf, vi do appuntamento dal 10 di novembre in poi, quando inizierà la lunga serie delle grandi denominazioni  in rosso  con Chianti Classico, Brunello, Barbaresco e Barolo.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE