Barbaresco 2008 secondo garantito IGP2 min read

Puntuali come orologi svizzeri l’americano, Il napoletano, i due toscani ed il pugliese (il romano è stato bloccato a letto da un’ influenza belluina) sono entrati alle 8.30 nella sede della Wellcom ad Alba, accolti da Marinella Minetti e da un cartello che diceva “Apriamo i battenti ai giovani promettenti”.
 
Baci e abbracci di rito e poi ben 73 Barbaresco 2008 ci aspettavano a braccia aperte. Servizio più che inappuntabile grazie a due storici sommeliers albesi. Di seguito troverete i commenti dei quattro IGP (Roberto Giuliani potrà parlare a ragion veduta solo di degustazioni con sciroppi per la tosse) sui vini degustati. Prima dei commenti, la cosa che vi interesserà di più è l’elenco dei vini che noi IGP, dopo l’assaggio e lunga camera di consiglio, vi consigliamo (appunto!).

Questi sono i vini che noi IGP consigliamo, magari ce n’erano altri altrettanto buoni ma la caratteristica principale di questi vini 14 è quella di essere piaciuti a tutti, indistintamente. Ovviamente ognuno di noi pubblicherà più avanti la sua classifica personale che sarà sicuramente diversa: questi però sono i vini che sono piaciuti molto a tutti i Giovani Promettenti.

 
I vini sono elencati semplicemente in ordine di servizio

 

Barbaresco 2008 Rocche Meruzzano Abrigo Orlando
Barbaresco 2008 Vallegrande Fratelli Grasso
Barbaresco 2008 Pajorè Rizzi
Barbaresco 2008 Torregiorgi
Barbaresco 2008 Pajè Boffa Carlo
Barbaresco 2008 Basarin Fratelli Giacosa
Barbaresco 2008 Martinenga marchesi di Gresy
Barbaresco 2008 Bric Balin Moccagatta
Barbaresco 2008 Basarin Moccagatta
Barbaresco 2008 Sorì Montaribaldi Montaribaldi
Barbaresco 2008 Palazzina Montaribaldi
Barbaresco 2008 Rio Sordo Musso
Barbaresco 2008 Roncaglie Poderi Colla
Barbaresco 2008 Ad Altiora Taliano Michele

 

Il Comune di Barbaresco esce a testa molto alta da quest’assaggio, con Treiso a ruota, mentre dobbiamo notare come i vini di Neive non siano riusciti a convincerci, soprattutto per una forte alcolicità spesso sovrastante la gamma aromatica. Comunque questi 2008 ci sono sembrati veramente giovani, “quasi troppo”, sia al naso che in bocca. Avranno un ottimo futuro davanti, anche perché alcune tannicità avranno bisogno di essere smussate e solo il tempo aiuterà. Colori belli e non forzati come in passato e un uso molto più equilibrato del legno sono segnali che fanno piacere.

 

Abbiamo degustato: Carlo Macchi, Kyle Phillips, Luciano Pignataro, Pasquale Porcelli e Stefano Tesi.

 

Questo Articolo esce in contemporanea su:

www.winesurf.it

www.lucianopignataro.it

www.alta_fedelta.info

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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