Banyuls Thérèse Reig 2015 Domaine de la Rectorie: Rancio o Rimage?1 min read

In fatto di vini il Sud Ovest Francese riserva spesso piacevoli sorprese. Oltre a una vasta gamma di prodotti a prezzi accessibili a base Mourvedre, Grenache e Syrah, normalmente in blend e raramente in purezza, vi si trovano veri e propri gioielli.

Tra questi spiccano le AOC Banyuls e Collioure, una piccola area a ridosso dei Pirenei Orientali al confine con la Spagna, famosa per i vini dolci e parzialmente fortificati.

Non sarà facile scegliere tra i Banyuls “Rancio” in stile ossidativo, ottenuti lasciando le botti scolme, e i Banyuls Rimage “vins doux naturels”, realizzati mutizzando parzialmente il mosto con l’aggiunta di una piccola percentuale di alcol a 96°.

Banyuls, Vigneti

Durante un viaggio in loco acquistai alcune bottiglie di entrambe le tipologie dal Domaine de La Rectorie, una piccola azienda che ha iniziato a produrre nel 1984. Si è sempre detto che i Banyuls sono gli unici vini abbinabili con dolci al cioccolato, affermazione che per me trova riscontro nell’accoppiata con la Sacher che ho sperimentato pochi giorni fa.

 Il Banylus Rimage  Thérès Reig 2015 è un vino straordinario che profuma di amarene, frutta candita e legni di cedro e al palato è dolce senza essere stucchevole, fresco e con il timbro fruttato dalla silhouette giovanile.

Al contrario dei “Rancio”, i Rimage, una volta aperta la bottiglia, vanno bevuti entro due giorni. Consiglio di berli a 12° sebbene possa essere piacevole giocare sulle temperature e provando l’abbinamento a dei formaggi o petto d’anatra affumicato.  

20 euro l’ultima annata sul sito del produttore

www.rectorie.com

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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