Autumnus 2022, quando a Trento arrivano cibo, vini e… libri3 min read

La seconda edizione di Autumnus si è tenuta dal 9 all’11 settembre 2022, ed è stato un viaggio nei sapori e nelle eccellenze enologiche, gastronomiche e agroalimentari trentine. La manifestazione è iniziata nel 2021 con molte titubanze e timidezze (essendo in periodo di post pandemia), quest’anno invece è esplosa ed è cresciuta in modo più che evidente.

Appuntamento che ha suscitato molto interesse è stata l’anteprima della presentazione dell’ opera letteraria “La Montagna” di Massimo Zanichelli – giornalista, scrittore esperto di cinema e degustatore professionista – che parla dei vini dei vignaioli di montagna in un percorso umano ed enologico passando per Valle d’Aosta, Valtellina, Trentino Alto Adige, fino a raggiungere l’Etna. Il volume è il primo di una quadrilogia legata agli elementi del vino. Un viaggio lungo più di tre anni, in un peregrinare tra le montagne che ha toccato più di cento cantine e oltre settecento assaggi. A completare la sua opera un voluminoso inserto fotografico dove delle suggestive immagini fissano delle impressionanti analogie territoriali che accomunano paesaggi e modi di coltivare la vite a chilometri di distanza.

Autumnus  si è svolta nel salotto della città, tra piazza Fiera, piazza del Duomo, palazzo Roccabruna (dove si trova l’enoteca provinciale), palazzo Filarmonica e il meraviglioso Castello del Buonconsiglio che ha ospitato la cena stellata organizzata per 130 persone circa. Luoghi simbolo che hanno dato spazio a un centinaio di eventi, come ad esempio caffè scientifici, Show Cooking, degustazioni guidate, incontri, convegni, laboratori didattici creativi (anche per i più piccoli). Il format ha coinvolto oltre una cinquantina di enti, associazioni di categoria, consorzi di tutela, fondazioni ed istituti che hanno creato degli appuntamenti davvero stimolanti.

Così si è spaziati dalla scoperta delle ricette della tradizione trentina, ai sapori della colazione di una volta, dagli aspetti della lievitazione del pane, alla sapiente arte nel farlo. Sono anche stati svelati i segreti di come si creano le nuove varietà di frutta resistente alle malattie. Inoltre è stata raccontata la magia di fare il formaggio trentino entrando nel dettaglio della filiera: da cosa mangiano le mucche alla stagionatura del formaggio, arrivando agli azzardi del suo abbinamento, (perché no) con il cioccolato o con i distillati.

 Le masterclass hanno dato molto spazio al Trento Doc nonché al Mùller Thurgau della Valle di Cembra, alla quasi scomparsa della Nosiola della Valle dei Laghi e della collina di Pressano/Sorni, al Marzemino della Vallagarina, al Teroldego del Campo Rotaliano, all’Enantio, al cui vitigno viene data una nuova attenzione dopo essere quasi scomparso pure lui.

Un riflettore acceso anche sull’impoverimento dell’ambiente dato dal rischio estinzione delle api, argomento che negli ultimi anni sta molto a cuore anche nel bilancio di sostenibilità del Consorzio dei Vini del Trentino.

Inoltre non poteva mancare uno dei temi cardine degli ultimi anni, quello delle energie rinnovabili e della valorizzazione del modello sostenibile e rinnovabile..

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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