A Lucca, nella cornice del Real Collegio si è tenuta l’edizione 2010 dell’Anteprima Vini della Costa Toscana, realizzata in primis dall’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana. Questa raccoglie una serie di cantine di buono e ottimo livello situate nelle province di Massa Carrara, Lucca, Livorno, Pisa e Grosseto.
Questa edizione avrebbe dovuto segnare lo spartiacque tra passato e futuro della manifestazione. Lodevole, nel tentativo di uscire dall’ambito strettamente giornalistico che aveva ormai caratterizzato le ultime edizioni, lo sforzo di apertura verso il pubblico degli appassionati e degli operatori, anche attraverso una serie di incontri, laboratori di degustazione, talk show e percorsi enogastronomici.
Interessante come sempre la possibilità di assaggiare i vini che stanno per entrare in commercio (o lo sono già) a fianco dell’assaggio degli stessi ancora “en primeur” ovvero dalla botte, prima ancora che vengano imbottigliati. Per quanto mi riguarda ho evitato accuratamente di assaggiare i secondi in quanto solo puro esercizio degustativo senza molto significato pratico, vista la grande differenza che ci può essere tra lo stesso vino prima e dopo l’imbottigliamento.
L’idea però è che questa nuova formula vada un po’ perfezionata e più che spartiacque la manifestazione sembra un po’ in mezzo al guado. E questo non per colpa dell’organizzazione ma della scarsa sensibilità non solo commerciale di molti produttori che hanno latitato, lasciando i loro vini nelle mani (pur esperte) dei sommellier, che li servivano al pubblico in lunghe tavolate. Auspicabile per il futuro che i tavoli dei pochi produttori presenti aumentino fino alla globalità degli stessi, diventando dunque il vero motore trainante della manifestazione.
La degustazione
Di solito mi siedo ad una degustazione mentalmente libero da ogni preconcetto e ogni schema, questa volta ho voluto fare il contrario pensando un modello che avrei voluto trovare in quella degustazione. Dunque vista la zona geografica, il clima e i vitigni usati in prevalenza (Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Syrah e Sangiovese) il mio genere di vino ideale sarebbe stato: “piacevole frutta rossa al naso e palato potente ma elegante, con legno in sottofondo ma mai prevalente”.
Per quanto riguarda il naso molti dei circa 80 campioni vini erano corrispondenti alla ricerca, i problemi ci sono stati al palato in quanto troppi vini hanno dato un’immagine un po’ troppo debole e diluita. Non vorrei che in nome del tanto attuale concetto di “bevibilità” alcuni vini siano stati volutamente depotenziati sacrificando così molto della loro bellezza.
La “ricerca” ha comunque portato a risultati interessanti che di seguito elenco, ordinati per provincia:
Grosseto
Moris Farms – IGT Maremma Toscana Avvoltore 2007 (75% Sang. – 20% Cab. S. – 5% Syrah)
Leonardo Salustri – Montecucco Sangiovese Grotte Rosse 2007 (Sang. 100%)
Livorno
Giorgio Meletti Cavallari – Bolgheri Superiore Impronte 2007 (70% Cab. S. – 30% Cab F.)
Castello di Bolgheri – Bolgheri Superiore Castello di Bolgheri 2006 (60% Cab. S. – 20% Merlot – 20% Cab F.)
Campo alla Sughera – Bolgheri Superiore Arnione 2006 (50% Cab. S. – 20% Merlot – 20% Cab F. – 10% Petit Verdot)
Poggiorosso – IGT Val di Cornia Velthune 2006 (100% Cab. S.)
Lucca
Terre del Sillabo – Colline Lucchesi Sauvignon Gana 2007 (100% Sauvignon)
Tenuta Maria Teresa – Colline Lucchesi Merlot Maria Teresa 2006 (100% Merlot)
Tenuta del Buonamico – IGT Toscana Il Fortino 2007 (100% Syrah)
Pisa
Podere La Regola – Montescudaio La Regola 2006 (5% Petit V. – 10% Merlot – 85% Cab F.)
Cosimo Maria Masini – IGT Toscana Nicolò 2007 (80% Cab. S. – 20% Cab F.)