Anteprima Bardolino 2013: e crederci di più?…Forse…chissà..4 min read

Domenica 17 e lunedì 18 marzo a Lazise è andata in scena Anteprima Bardolino 2013, la quinta edizione dell’evento che raccoglie in bella mostra quasi tutti i produttori di Bardolino. E’ stata presentata l’ annata 2012 di Bardolino e Chiaretto; più di sessanta aziende, circa duecento vini in degustazione.

Anteprima vera come lo ripeto da anni perché i vini sono al 99,9% imbottigliati e pronti per essere messi in commercio o già in commercio.

Quest’anno le giornate sono state due, una per il pubblico e una per stampa e operatori: un bel segnale che indica la serietà e la determinazione del consorzio nell’andare avanti con l’opera di divulgazione della conoscenza di questa zona, che per molti anni è rimasta compressa tra Valpolicella e Custoza. Zona  dove per anni molti produttori hanno cercato di seguire strade già percorse da produttori limitrofi ma che mal si adattano alle vigne locali.

La presa di coscienza è in corso d’opera, anche se parlando con molti produttori ne esce un quadro abbastanza confuso sull’idea che essi stessi ancora hanno di come debba essere un Bardolino o un Chiaretto. Tutti sono però determinati  a cercare una propria strada, possibilmente comune, che possa esprimere al massimo l’identità territoriale.

Ma andiamo con ordine.

La vendemmia del 2012 ha avuto un’ estate afflitta da caldo torrido incessante fino ad agosto, inoltre i rossi sono stati colpiti da una settimana di pioggia proprio nel momento in cui si stava raccogliendo. La calura estiva ha impedito lo sviluppo delle malattie che però si sono presentate in alcuni casi nel momento cruciale della raccolta, sono bastati due giorni di attesa in più perché intere vigne venissero afflitte da marciume. Inoltre l’imperfetta maturazione fenolica ha reso un po’ verde o amari molti profili in assaggio. Si sono difesi  meglio i produttori che in vigna hanno ancora la pergola oppure hanno fatto una potatura verde molto prudente.

 

Bardolino Chiaretto Spumante 2012

la stragrande maggioranza di questi viene prodotta con metodo Charmat.  Mentre il disciplinare consente anche la presa di spuma in bottiglia, i produttori preferiscono uno charmat lungo che consenta di mantenere integra la dotazione aromatica della corvina e delle altre uve.

In questa tipologia la frutta al naso si sente anche troppo, come pure i residui zuccherini, che di solito sono volutamente alti ma in alcuni casi erano “decisamente” alti. La strada scelta di favorire il frutto alla complessità di profili più sottili ed eleganti è prettamente commerciale: il mercato gardesano  assorbe la quasi totalità delle bottiglie;  il chiaretto spumante è perfetto a bicchiere nelle centinaia di locali della zona frequentati dal pubblico più giovane. Alcuni produttori ardimentosi spumantizzano da soli. La maggior parte si affida a spumantisti locali, pochi inviano le basi nella zona del Prosecco.

 

Bardolino e Bardolino Chiaretto 2012

Per il Chiaretto, rispetto ad altre tipologie, il colore riveste un’importanza maggiore;  le colorazioni vanno dall’elegante buccia di cipolla (la maggior parte ormai), al classico rosa rosa, al bizzarro rosa fuxia; ancora difficile al momento individuare una tipologia precisa.

Per entrambe le tipologie sospendo il giudizio in attesa della degustazione dettagliata che terremo nei prossimi mesi, concedendo ai vini il tempo di riprendersi dall’imbottigliamento. Sarà la prima volta che le truppe cammellate di Winesurf scenderanno su Bardolino e per l’occasione chiederemo anche di assaggiare il Bardolino 2011 per poter capire se è proprio necessario che i produttori imbottiglino cosi precocemente questo vino o possano cominciare a credere e scommettere su una sua longevità e complessità  maggiore.

Vanno comunque ribaditi i concetti di piacevolissima modernità ed attualità presentati da entrambe le tipologie: da una parte vini rosati nati in vigna per essere tali e non vini di risulta fatti “perché il mercato ce lo richiede” e dall’altra rossi piacevolmente morbidi ed eleganti con tenori alcolici mai importanti, di facile beva anche nel caldo periodo estivo per chi non vuole rinunciare al colore rosso in tavola.

 

 

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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