Domenica 11 marzo nella struttura storica della Dogana Veneta, a Lazise, ancora una volta si è tenuta l’anteprima vini del Consorzio del Bardolino.
Finalmente un’anteprima degna di questo nome poiché il 90% dei vini sono imbottigliati (anche se da poco) e stanno per uscire sul mercato. Dunque un’occasione vera, la prima per il millesimo 2011, per fare un vero punto della situazione sull’annata a Bardolino.
Il successo di pubblico ha sorpreso ed impressionato i produttori stessi che a metà giornata hanno dovuto rifornirsi nuovamente poiché il numero degli assaggi offerti ha superato di gran lunga le previsioni. Dunque un successo ormai confermato: siamo alla quarta edizione, il brutto anatroccolo timido e titubante di quattro anni fa si è trasformato in uno splendido cigno che spicca il volo dalle sponde del Lago di Garda.
Certamente grande merito va ad Angelo Peretti che, Direttore del Consorzio del Bardolino dall’agosto 2008, ha sempre creduto nelle potenzialità e nella modernità di un vino che ha tutte le carte per potersi definire moderno, mantenendo una sua identità territoriale importante. Angelo è “dei nostri”, giornalista assaggiatore, ha saputo sfruttare la sua esperienza per ridefinire e reinventare l’immagine distrutta di un vino che veniva identificato esclusivamente come bottiglia da grandissimi numeri e bassa qualità.
Mi piace evidenziare soprattutto il lavoro svolto tra i produttori: nel farli dialogare tra di loro e promuovendo incontri con suoi colleghi giornalisti per un confronto sull’identità di un vino e la sua zona, per capire cosa stavano facendo e dove dovevano andare….e i frutti cominciano a concretizzarsi anno dopo anno.
Parlando della degustazione, la rassegnazione prima di cominciare gli assaggi era totale: il 2011 è stata un’annata calda in tutta la penisola, magari non così prolungata come il 2003, ma con le stesse di punte di calore; con queste premesse, le aspettative per una parata di marmellate di frutta varia non mi rendevano davvero euforico nell’approccio.
Dunque di seguito le tre sezioni in assaggio.
Chiaretto Spumante 2011
Strada in salita con un’annata inadatta alla spumantizzazione, la ricchezza di zucchero delle uve si è riproposta in molti spumanti con effetti non piacevoli. Una produzione dettata più dal portafoglio che dal cuore anche perché attualmente la versione spumantizzata del Chiaretto spunta prezzi sensibilmente superiori del Chiaretto normale.
Strada in salita con un’annata inadatta alla spumantizzazione, la ricchezza di zucchero delle uve si è riproposta in molti spumanti con effetti non piacevoli. Una produzione dettata più dal portafoglio che dal cuore anche perché attualmente la versione spumantizzata del Chiaretto spunta prezzi sensibilmente superiori del Chiaretto normale.
Chiaretto 2011
Sorpresa per il buon livello di tenuta della tipologia; il lavoro di identificazione e personalizzazione del Chiaretto sta cominciando a dare i suoi frutti. La famiglia dei vini prodotti per leggero contatto con le bucce, dai colori buccia di cipolla e dalle sfumature minerali complesse sta prendendo (per fortuna) sempre più piede rispetto alla pattuglia dei Chiaretto prodotti per salasso con colori rosa shocking, nasi fruttatissimi e palati molto semplici. In generale le vene acide importanti, e la piacevolissima sapidità sono in controtendenza rispetto a ciò che mi aspettavo. In assoluto la sezione uscita meglio dagli assaggi.
Bardolino 2011: il paradosso.
Mi aspettavo di trovare le classiche situazioni di un’annata calda o caldissima tipo il 2003, colori cupi, nasi marmellatosi o cotti e concentrazioni stancanti al palato, ed invece il paradosso: a sorpresa uno dei termini più ricorrenti nelle note di degustazione è stato “diluizione”, nel colore e nel palato. Angelo Peretti, spiega che la Corvina Veronese nelle annate così calde ha un comportamento anomalo, non arrivando mai a maturazione; questa mancanza di concentrazione si combina poi ad una mancata maturazione dei tannini dando la sensazione di trame tanniche importanti ma poco piacevoli, con vini che nel tempo sembrano non essere mai pronti. Secondo quanto riferito da Angelo, i vini daranno il meglio di se nell’autunno prossimo. Comunque sia l’assaggio dei Bardolino è stato il più faticoso degli ultimi anni. E molti produttori hanno messo in mostra i loro limiti di fronte ad un’annata difficile, con alcuni Bardolino che assomigliavano più ad un Chiaretto.
Per finire i voti alla Macchi sull’evento.
Location: 8 per il pubblico, 8 per chi ha voluto assaggiare con tranquillità.
Organizzazione evento: 9, dalla prima edizione si sono fatti passi da gigante e tutti i dettagli dell’evento sono ben curati.
Possibilità di assaggio: 9, ottimo il servizio dei sommelier, veloce e puntuale.
Gastronomia e alloggio: 9, come sempre la zona mette in mostra il meglio di se.