Alessandria Top Wines: Gavi batte Timorasso 4 a 0.2 min read

Il mio grande (in tutti i sensi….) amico Maurizio Fava mi ha fortemente invitato (praticamente costretto in realtà) a visitare la versione 2007 di questa manifestazione Tortonese, dove viene messo in degustazione il meglio dell’enologia locale secondo le guide Slow Food, Ais e Espresso. Mai costrizione fu più gradita: intanto per l’ambientazione storico-industriale del Museo Orsi, dove alcuni trattori d’epoca (come potete vedere dalle foto) mi hanno fatto capire in che luogo è nata l’ispirazione dei creatori di cartoni animati sulle auto. Quelle belle facce trattoristicamente sorridenti  invogliavano all’assaggio dei vari vini in degustazione: Cortese, Timorasso, Dolcetto, Grignolino, Barbera, erano i principali vitigni presenti, spalmati su varie denominazioni. Tra i rossi ho gustato alcuni interessanti Grignolini e dei Dolcetto d’Ovada non male, mentre le molte Barbera presenti erano quasi tutte affette dal morbo di Parquetison che trasforma i vini in doghe di legno per pavimenti. Essendo comunque vaccinato me la sono cavata benissimo. Ma, come qualcuno saprà, il mio chiodo fisso locale si chiama Gavi: ce n’erano diversi in assaggio e ho potuto così convincermi ancora una volta di quanto questo vino venga sottostimato. In quest’occasione ho fatto anche di più: ho messo a confronto i Timorasso (i migliori premiati anche con Tre Bicchieri) con i Gavi ed il risultato non ha dato scampo al primo vitigno. Se fosse stata una partita di calcio il risultato sarebbe stato un sonoro 4 a 0 per il Gavi. Pur riconoscendo tutti gli sforzi fatti, in particolare dall’eclettico Walter Massa, ancora non si può trovare un minimo comun denominatore in questo vitigno. Sono vini indubbiamente buoni ma molto lontani dalla complessità di alcuni Gavi, Nicola Bergaglio in testa. Ma la vera sorpresa della giornata è un rosso da uve Croatina. Un vino del 2004 con una freschezza e dei profumi invidiabili. Sto parlando del Colli Tortonesi “Prosone” di Paolo Poggio, perfetto per i bolliti ma adattissimo su tutti i piatti. Ve lo posso giurare visto che ne ho comprate 6 bottiglie (3,5€ franco cantina!!!!!)  e la prima me la sono scolata la sera stessa a cena su un’arista di maiale!

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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