Addio Lucio2 min read

Lucio Mastroberardino, 45 anni, presidente dell’Unione Italiana Vini e titolare, insieme ai familiari, dell’azienda Terredora, ci ha lasciato lo scorso 29 Gennaio. Da tempo stava combattendo contro una malattia che purtroppo non gli ha lasciato scampo.

Era nato ad Avellino nel 1967 e nel 1994 quando suo padre Walter si era distaccato dall’omonima azienda fondata nel 1878, con i fratelli Daniela e Paolo aveva partecipato attivamente allo sviluppo della neonata realtà produttiva – oltre 200 ettari di vigneto-  occupandosi dei mercati esteri. 

Laureato in enologia, dal 2010 era succeduto ad Andrea Sartori, nell’incarico di presidente UIV, l’organizzazione che associa 500 aziende che rappresentano il 50% del fatturato vinicolo italiano e oltre il 90% delle esportazioni.

Da sempre impegnato nell’associazionismo di settore, in primis in Confagricoltura, di cui era Vice presidente della Campania e di Avellino, ha sempre pungolato le istituzioni chiedendo una vera politica in grado di “rilanciare il ruolo e il valore strategico delle politiche agricole e alimentari e, quindi, vitivinicole, nell’economia nazionale”.

Come presidente Consorzio di Tutela dei Vini Irpini, aveva promosso e sostenuto una politica nuova basata sul coinvolgimento dei viticoltori e politiche di marketing e promozione innovative.  Da sempre sostenitore e difensore delle peculiarità dei vitigni autoctoni campani, Greco di Tufo, Fiano di Avellino, Falanghina e Aglianico, è stato un punto di riferimento obbligato della vitivinicoltura campana.

Il corteo funebre si terrà il 31 Gennaio alle ore 14,30 con partenza dall’abitazione in via Serra di Montefusco(Av) per il Convento dei Padri Cappuccini di S. Egidio.

 

– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –

 

Un ricordo


Caro Lucio, mi mancheranno i nostri scambi di idee e le tue risposte mai banali sugli argomenti più disparati del vino italiano. Pur essendo dall’altra parte del mondo e impegnatissimo con mille appuntamenti,  la tua proverbiale disponibilità non è mai venuta meno. Pacato, riflessivo, attento, duro quando necessario e a volte ironico, sei stata una persona educata e sensibile, che sapeva coinvolgere gli interlocutori. Sei stato tra i pochi che hanno realmente promosso i vini campani nel mondo con passione e professionalità. Ci mancherai, davvero, ci mancherai.

    

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE