A volte (di solito a febbraio) ritornano4 min read

Confesso che le sensazioni con cui mi sono messo a scrivere sulle anteprime toscane della prossima settimana (san Gimignano il 14, Chianti Classico 15-16 Montepulciano 17 e Montalcino 18-19) sono un groviglio molto difficile da sciogliere.

Per provare a farlo devo dividermi almeno in due e rischiare di dialogarmi addosso.

Carlo 1 “Ancora le solite anteprime! Ma non sarebbe l’ora di cambiare. Sono uguali a se stesse da vent’anni.”
Carlo 2 “Quando fai così mi sembri la principessina sul pisello. Perché in questi anni non hai alzato il telefono e dato “un illuminante” (Carlo 2 è molto sarcastico) consiglio su come cambiarle? Credi siano cosucce semplici da pensare e organizzare?
Carlo 1 “Lo so che non è semplice però riproporre la stessa minestra anno dopo anno…”
Carlo 2 “La stessa minestra, come dici tu,  costa centinaia di migliaia di euro ed impegna al massimo tutti i consorzi. Almeno dovresti avere un po’ di rispetto per chi investe così tanti soldi in promozione.”
Carlo 1 “Io ho rispetto ma tu “mi insegni” (anche Carlo 1 è abbastanza sarcastico) che la promozione è fatta anche di novità, di risveglio di interesse, di cose nuove e stuzzicanti..”
Carlo 2 “ Ti è mai venuto in mente che il mondo non inizia e finisce con te. Magari gli altri giornalisti, specie gli esteri, la vedono come una cosa nuova, molto interessante, assolutamente da non perdere.”
Carlo 1 “Ma dai, cosa dici”
Carlo 2 “Ma cosa dici tu..”

Insomma: il dilemma se le anteprime toscane debbano o no rinnovarsi, cambiare veste, periodo, cadenza, format rimane irrimediabilmente irrisolto e non solo per i due Carlo. Una certezza però l’abbiamo: anche i consorzi pensano seriamente di cambiare e, probabilmente dal prossimo anno, le cose cambieranno. Per quest’anno sono stati messi in cantiere solo alcuni aggiustamenti (più o meno condivisibili da Carlo 1) sia al Chianti Classico che a Montalcino.

Ma in soldoni a cosa servono, per noi “degustatori di professione” le anteprime. Nessuno credo si sogni di dare valutazioni definitive sui vini, con nome e cognome, a questo punto dell’annata. Può servire per farsi un’idea  anche abbastanza precisa sulla vendemmia, ma non è certo un test probante e definitivo.

Per i non “degustatori fissi” possono servire  per farsi la solita idea sull’annata ma soprattutto ad incontrare produttori e per i non toscani (per non parlare degli esteri) è utile per visitare cantine toscane e la Toscana, incontrare produttori (vedi sopra) ed avere quindi un’occasione importante per parlare di vini toscani nei loro giornali. 

Inoltre non ci scordiamo che l’anteprima non è solo per giornalisti ma anche per i “fruitori intermedi” cioè ristoratori, enotecari, rappresentanti etc. A loro l’incontro con i produttori serve sicuramente per contattare e contrattare.

Insomma, per servire le anteprime servono, ma devono essere per forza fatta così ed in questo periodo? Non potrebbero traslarsi a primavera, approfittando del tempo sicuramente migliore? Non potrebbero essere “divise e specializzate” mettendo da una parte i giornalisti non specialisti di vino (con programmi più open air)  e dall’altra i forzati dell’assaggio? Proposte buttate lì, lo ammetto, forse solo per cercare di uscire da un’ impasse che da anni fa dire a molti “Ci vado perché non posso non andarci”.

 

E visto che “dobbiamo andarci” vediamo cosa bolle quest’anno nella stessa pentola.

Lunedì 14 a San Gimignano nella stupenda Sala Dante degustazione comparativa tra 6 Vernaccia di San Gimignano e altrettanti Vin de Pays des Cotes Catalanes a cui seguirà (in altra sala) la degustazione dell’ ultima annata (2010) sia bendata , sia palese sia direttamente ai banchi dei produttori.
Martedì 15 e mercoledì 16 ci trasferiremo a Firenze alla Stazione Leopolda per l’anteprima del Chianti Classico. Di scena l’annata 2009 e la Riserva 2008. Giornata di martedì dedicata agli assaggi liberi mentre il mercoledì entreranno in scena i produttori con i loro “banchetti d’assaggio”.
Giovedì 17 sarà di scena Montepulciano. Nelle sale  rinnovate della  fortezza o nella solita tensostruttura in Piazza Grande verrà  presentata l’annata 2008.
Chiusura venerdì 18 e sabato 19 a Montalcino, dove si assaggeranno i Brunello 2006 e le Riserve 2005: anche qui nuove location ed alcune nuove iniziative, come un talk show sui 150 anni del Brunello.

Va da sé che ogni consorzio ci propinerà la sua valutazione sia sull’ultima annata che su quella che entrerà in commercio ma a questo abbiamo oramai fatto il callo e le molte stelle che, in questi casi, vagano per l’aere, non ci stupiscono più.

Quest’anno non daremo i voti ad ogni anteprima, anche perché, smentendo quanto detto poco prima,  non parteciperemo a tutte. Su questo Carlo 1 e Carlo 2, in attesa di concrete novità, si sono trovati d’accordo.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “A volte (di solito a febbraio) ritornano4 min read

  1. Carissimo Carlo,
    come esponente della intermediazione ( ristorazione , enoteche ecc. ecc ) permettimi di dissentire , e nemmeno poco . Novità  , novità  . Ma ci vogliamo accontentare . Bene o male sono state trovate locazioni , possiamo dirlo , idonee , forse qualcuna non bella , ma comunque funzionale . Voi giornalisti venite scorrazzati , alloggiati , ” governati ” anche bene a quanto si dice e lasciati liberi di criticare quanto a volte è necessario ( giustamente ) Mi fate il piacere di accontentarvi . Anche perchè del resto nessuno vi obbliga a partecipare .
    Come esponente della intermediazione sono grato ai consorzi toscani che mi venga data la possibilità  di farmi un ‘ idea generale dell’ annata , della qualità  media , delle tendenze di produzione ecc.
    Sono felice di poter avere una possibilità  di comparare un numero di produttori rappresentativi per ogni denominazione e sarei felice che i consorzi continuassero cosଠ, magari aggiustando qualcosa , ma sostanzialmente senza stravolgere il significato della manifestazione che a mio parere si esprime bene per quello che è e deve essere .

  2. Sono felice di trovare pareri discordi, anche se ho sottolineato anch’io che per gli “intermediari” le anteprime possono essere utili. Quello che volevo mettere in evidenza è una voglia di cambiare abbastanza generalizzata tra la stampa ed i consorzi stessi senza però avere molto le idee chiare su come farlo. Chiamiamola pure”Insostenibile leggerezza del mutamento” , che cresce soprattutto nelle zone più famose e storiche (anche in Langa quindi) che hanno per prime trovato metodi di promozione allora innovativi. Se le anteprime toscane venissero fatte, nello stesso modo, in Abruzzo o in Sardegna si griderebbe al miracolo. In Toscana o in Langa, a ragione o a torto, si chiede di più perchè sono territori dove “l’investigazione giornalistica” si deve spingere sempre più in profondità  per rispondere alla richiesta di novità  e di notizie.

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