Ve li immaginate i produttori della più grande DOC italiana che scendono in piazza per chiedere un contributo per tagliare i propri vigneti? A queste misure estreme ancora, per fortuna, non siamo arrivati ma invece in Francia, in particolare nel Bordolese, un migliaio di produttori è sceso in strada ai primi di dicembre per chiedere un finanziamento statale non per andare avanti, ma per tagliare da 10.000 a 15.000 ettari di vigneto.
Il vino di Bordeaux, non certo quello dei grandi Chateau, è da anni a cifre che non coprono i costi: da quanto dicono i produttori coinvolti siamo tra 1.30 e 1.50 euro al litro per produrlo rispetto all’offerta che viaggia tra 0.70 e 1 euro al litro.

Il bello è che pare che la legge francese non permetta di abbandonare i vigneti incolti e quindi l’unica soluzione, per molti produttori, è quella di tagliare la vigna. L’operazione ha però un costo, come minimo di 2000 euro, e così i produttori chiedono aiuto alla stato. Quest’aiuto è stato quantificato in 10000 euro a ettaro, che dovrebbe servire anche come una specie di buonuscita per tanti produttori in età avanzata o per reinvestire in altre colture.
Il vigneto bordolese è di circa 110.000 ettari e tagliarne 15.000 non è proprio una bazzecola, ma oltre al prezzo che non copre le spese ci sono altri problemi: in primo luogo l’età dei produttori, visto che molti superano i 55 anni e una bella fetta anche abbondantemente i 60. Così chi pensa di vendere per smettere si ritrova con proposte di acquisto (quando qualcuno vuole acquistare) ferme a inizio secolo, e comunque del 60/70% in meno rispetto alle richieste. Chi pensa di passare il tutto ai figli deve fare i conti con le tremende tasse di successione francesi e così la situazione è in stallo.

Non possono smettere di produrre, non possono smettere di rimettere soldi e molti sono alla canna del gas, così sono scesi in piazza il 6 dicembre scorso a Bordeaux.
Anche il CIVB, Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux è ha favore del taglio dei vigneti, anche se per l’organizzazione non si dovrebbero superare i 10.000 ettari
La situazione è molto tesa e caotica anche perché il governo regionale ha risposto picche al finanziamento, prospettando come unica strada quella dei fondi europei dell’OCM Vino: via molto difficile da seguire e a cui sarebbero contrarie anche altre associazioni nazionali di viticoltori.
Ne riparleremo presto.