La stampa estera a portata di clic: La Revue du Vin de France, n. 604, Settembre 2016,4 min read

Settembre: è tempo di Foires aux vins e delle grandi offerte di vini pregiati nella grande distribuzione.

Ad esse è riservato il titolo grande della copertina, oltre a quasi 100 pagine delle 228 di questo numero speciale.

 

Gli altri titoli: Grandi Bordeaux delle annate 2013 e 2014; Speciale Gewürztraminer; i vini vulcanici di Madera; High-Tech, 18 start-up francesi che “muovono” il vino.

 

Si comincia con l’editoriale di Denis Saverot, “Il vino, marcatore culturale”, che si interroga sul perché i giovani tycoons del marketing telematico investano ancora relativamente poco nel vino, preferendo investire piuttosto in occhiali, biciclette, siti di poker, foto d’arte a prezzi accessibili.

 

Come sempre, segue la “grande intervista”. Ne è protagonista  Dany Rolland, enologa e proprietaria di vigne con il più celebre marito, Michel.E’ stata una delle prime donne enologo di Francia, protagonista della rivoluzione del vino di Bordeaux  negli anni di Parker, poi nel boom del vino bio.Fabien Humbert si occupa di Brexit e delle preoccupazioni dei produttori per le prospettive del mercato britannico.

 

A seguire, le attualità (tra cui la scomparsa di Denis Dubourdieu), “in diretta dalle vigne”, arte e aste (tappi artistici), le lettere dei lettori…Benoist Simmat presenta il suo dossier “Numérique”, dedicato alle applicazioni Internet e al boom di quelle mobili nel campo del vino. La quenelle di luccio de La Tour d’Argent è al centro del grand accord del mese (con il Saint-Joseph blanc di Bernard Gripa). Dopo un’intervista breve a Caroline Rostang , figlia del celebre chef stellato Michel, che oggi gestisce i ristoranti di famiglia, si passa all’Eden portoghese, Madera, con l’invito a visitarla e ad assaggiare  i suoi grandi vini.

 

Ci sono poi le pagine degli opinionisti (Jean-Robert Pitte sui vini da selvaggina; Olivier Poussier  sui vini da bere sull’astice: perché non un Borgogna rosso? Sébastien Lapaque  sulla capacità della passione di creare eccellenza in regioni inaspettate).

 

Poi: i rossi di Bandol degli Châteaux di Saint-Anne e Pradeaux;i grandi Poullys e sancerre di Henri Bourgeois, con la verticale di La Côte des Monts Damnés (12 annate dal 1990); il terroir di Ladoix (Côte-de-Beaune, alle porte della Côte-de-Nuits) sotto esame; infine il whisky a tavola e i suoi grandi accordi, prima di arrivare alle Foires aux vins e alla caccia alle buone occasioni: da Auchan a Vente Privée , ci sono tutti (o quasi).

Qui sono indicate  le dieci serate inaugurali assolutamente da non mancare (spiccano quelle dei Magazzini Leclerc), e le migliori offerte di vini bianchi poco cari, di quelli eccezionali (indipendentemente dal loro prezzo), di rossi a buon mercato, degli Champagnes per le Feste, e così via.

Si parte dai colossi Auchan e Carrefour, e dalle varie strutture distribuite su tutto il territorio francese, si arriva agli specialisti delle vendite su Internet. Ci sono ancora le pagine dedicate “ai tesori delle vostre cantine” (in gran forma il mercato delle grandi cuvées del Rodano,  Las Cases, il fuoriclasse di saint-Julien) ed eccoci  alla sezione finale  (in carta giallina più spessa) dedicata alle grandi degustazioni sistematiche.

 

Questa volta tocca ai grandi Bordeaux delle annate 2013 (cominciate a berli) e 2014 (aspettateli), approfittando del calo dei prezzi. Dopo è protagonista il  Gewürztraminer alsaziano: il suo aroma speziato è all’origine del suo successo crescente. La RVF  presenta le sue migliori riuscite delle ultime annate e consiglia di provarle sui piatti della  cucina asiatica. Si finisce con la pagina didattica (il pressurage) , con i coup de coeur dei redattori e la discussione  su una grande bottiglia di Ambonnay rouge di Egly-Ouriet, il rosso della Champagne che sfida la Borgogna.

 

Allegata a questo numero è la Guida d’acquisto ai grands crus, agile quadernetto che la RVF pubblica di anno in anno con le valutazioni e veloci note sui vini dell’ultima annata e di quelle più recenti (questa volta tocca ai vini del 2014 e delle annate precedenti fino al 2009).

 

Peccato che  delle 68 pagine della Guida  solo una pagina sia dedicata ai vini borgognoni e un’altra a quelli del Rodano, e tutto il resto ai vini di Bordeaux. Una risposta al Bordeaux bashing?

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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