Abbiamo intervistato, in vista dell’Anteprima dal 16 al 19 maggio, la presidente del Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano sia su temi relativi al mondo della Vernaccia che della sua storica famiglia.
Winesurf: “Buongiorno Irina, nel vostro stemma ci sono due corone, quella da principi e quella da conti. Ora, aldilà del significato neanche tanto recondito che anche i principi devono fare i conti, nello stemma non ci sono elmi, quindi non avete antenati guerrieri?
Irina Guicciardini Strozzi: “Non abbiamo antenati guerrieri perché gli Strozzi erano banchieri e i Guicciardini erano più che altro politici e diplomatici. C’è però una leggenda che narra che le tre mezzelune dello stemma Strozzi si riferiscano ad una vittoria in battaglia contro i mori. Però è solo una leggenda e lo stemma ha origine dal fatto che la famiglia proviene da Fiesole, che come stemma ha una mezzaluna.”
W. “Il primo ricordo che hai di un vino riguarda un bianco o rosso?”
I.G.S. “Il primo ricordo è un vino bianco spumante, la Vernaccia spumantizzata che producevamo anche tempo fa.”
W. “Quanti anni avevi?”
I.G.S. “Quanti mesi vorrai dire, mi inzuppavano un ditino nel bicchiere di Vernaccia e poi facevo il resto. Diciamo che il mio destino è stato segnato sin da quando ero in fasce.”
W. “Cusona esiste da prima dell’anno mille e oggi si estende per circa 600 ettari. Secondo te se il futuro della viticoltura passerà attraverso aziende altamente specializzate, come vedi il futuro di questa tenuta, dove tanto bosco, tanti terreni più o meno a seminativo coesistono con poca vigna?”
I.G.S. “Da un a parte è un problema ma dall’altro un’azienda così grande ti dà anche ottime opportunità. Cusona ha una composizione molto variegata e questo gli permette oggi di suddividere le sue attività, andando incontro ad una vera specializzazione. Per esempio nei nostri boschi, che coprono circa un centinaio di ettari, molte piante sono state micorizzate per ottenere tartufo bianco, oggi sicuramente un prodotto di altissimo livello e che attira molto il turismo. E’ un progetto che ho avviato e che sto seguendo personalmente. Poi abbiamo il vino e il settore dell’enoturismo con quelle che oggi vengono chiamate experiences, e a Cusona se ne possono fare di vario tipo, anche legate alla storia dell’azienda. Il futuro è sicuramente quello di creare specifici settori, ma che già esistono e vanno solo sviluppati e approfonditi.

W. “Presidente donna dopo una presidente donna: personale del consorzio composto da donne, pubblicità al femminile: è un caso o una scelta?”
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