Vini d’Autore-Terre d’Italia a Camaiore: a spasso per l’Italia enoica4 min read

Mentre Terre di Toscana si è fermata solo per un anno perché la pandemia scoppiò subito dopo l’edizione 2020, Terre d’Italia, che tradizionalmente si svolge un paio di mesi dopo, ha subìto due anni di stop forzato e quindi quella che si è svolta il 22 e il 23 Maggio sempre a Lido di Camaiore, sempre nelle sale dell’ UNA HOTEL, non è stata solo l’ottava edizione ma anche un grande ritorno,  atteso da operatori ed amanti del “vino d’autore”.

Perché se a Terre di Toscana si trova il gotha dell’enologia toscana, a Terre d’Italia non si può certo pretendere di aver rappresentato tutto lo scibile della produzione nazionale ma sicuramente l’accurata selezione degli amici dell’AcquaBuona fa sì che quasi tutte le regioni siano presenti, sia con nomi di grandi aziende che con piccoli produttori, ed ognuno porta la propria esperienza, che sia un vignaiolo tradizionale o un giovane con idee innovative,  tutti uniti dal comune intento di rappresentare il proprio territorio ed esaltarne l’espressione.

E così ogni anno è un’interessante esperienza e può capitare di assaggiare vini da vitigni non proprio tipici per certe zone ma che riescono comunque a trovare una loro collocazione ed un loro perché. Come nel caso, quest’anno, del Montechiari Brut Donna Catherine 2018, un metodo classico rosé da pinot nero in purezza che ad una degustazione cieca mai avrei immaginato provenire dalle colline lucchesi, eppure le sue uve provengono proprio da vigneti di 30 anni esposti a sud a 200 mt sul livello del mare nella zona di Montecarlo di Lucca dove si trova la Fattoria di Montechiari.
Oppure dei pinot nero che non avranno l’eleganza dei loro cugini francesi ma sono ugualmente rappresentativi di un territorio di cui sono comunque tipici, come nel caso degli ottimi Oltrepò Pavese Pinot Nero Carillo 2021 e Oltrepò Pavese Pinot Nero Giorgio Odero 2017 di Freccia Rossa, il primo fa solo acciaio, in bottiglia da meno di un mese eppure già godibile nella sua giovinezza;  il secondo fa un po’ di legno, più austero ma comunque piacevole e di ottima beva.

Altra occasione che ci dà Terre di Italia è il poter confrontare vini della stessa annata, della stessa tipologia ma di diverse aziende per trovare un fil rouge, se c’è, che sia distintivo di quell’annata. E quest’anno ho voluto farlo con i barolo 2018 perché avevo sentito dire che erano “troppo pronti” e  anche il nostro direttore, anticipandomi la pubblicazione di un  articolo sull’argomento, mi aveva  detto che Nelson Pari definiva la 2018 non una grande annata ed i suoi barolo né potenti né strutturati, né eleganti né  raffinati ma semplicemente pronti da bere.

E così è, ne ho avuto conferma. Ma assaggiando e degustando “Piemonte” nelle varie sfumature, mi sono imbattuta in quello che, sorseggiandolo, ti fa dire: ecco, sono in Piemonte. Quello che si dice “la tipologia”, oppure “il terroir” nell’accezione francese, che come sappiamo va ben oltre la semplice traduzione “territorio”: il “Dolcetto D’Alba DOC Boschi Di Berri 2020 Pre-Filossera di Marcarini, un dolcetto unico perché uno dei rari esempi di vite non innestata su piede americano. Le uve provengono da un vigneto centenario rimasto indenne dopo il flagello della filossera grazie al terreno parzialmente sabbioso e al particolare microclima.

E per finire, siccome in seconda giornata si stappano le vecchie annate, siccome ogni anno eleggo un “vino del cuore”, siccome (pinot nero a parte) tendenzialmente preferisco i bianchi, quest’anno the winner is… Gris 2008 di Lis Neris, un pinot grigio in purezza proveniente da un vigneto singolo dove tutte le viti hanno raggiunto la maturità produttiva. La fermentazione parte in acciaio per proseguire in tonneaux di rovere francese da 500 litri per poi maturare circa un altro anno sul deposito fine negli stessi contenitori di fermentazione. La 2019 (annata attualmente in commercio ed in degustazione), l’avevo trovata piacevole e beverina, con una buona speziatura al naso ed una bella sapidità in bocca, risultato di una annata che già dalla vendemmia ci dicono avessero previsto essere buona, con poca pioggia, buona escursione termica e temperature miti a metà giornata che permetteranno a questo vino una buona longevità, così come l’ha raggiunta suo fratello maggiore del 2008 che mi ha innamorato. Un bianco 14enne elegante e fresco dove il legno è ben assorbito ed integrato.

Esco dal giro d’Italia enologico come sempre soddisfatta, alzo il calice, saluto gli amici e dico arrivederci al 26 e 27 Marzo 2023. Stesso posto, stessi amici, stesso amore per il vino. Quando la Toscana ed i suoi vini torneranno protagonisti a Terre di Toscana.

Tiziana Baldassarri

Ho due grandi passioni: il mare ed il vino. La prima mi fa vivere, la seconda gioire. Dopo il diploma di aspirante al comando di navi mercantili ho lavorato nella nautica sia in terra che in mare per poi approdare a scuola, dove sono assistente tecnico mentre dopo il diploma di sommelier ho partecipato attivamente alla vita di FISAR  facendo servizi, curandone i corsi come direttore e ricoprendo cariche istituzionali.

Ma la sublimazione assoluta della passione enologica è arrivata con l’arruolamento nell’esercito di winesurf dove degusto divertendomi  e mi diverto degustando, condividendo sia con gli altri “surfisti” sia con coloro che ci seguono, le onde emozionali del piacere sensoriale.


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