Prima giornata IGP in Langa3 min read

Superando oceani di pioggia I Giovani Promettenti sono sbarcati in Langa per gli oramai classici assaggi di Barolo e Barbaresco (dall’anno prossimo, lo promettiamo, anche Roero!).

Il sottoscritto Carlo Macchi, con Luciano Pignataro, Kyle Phillips, Roberto Giuliani, Stefano Tesi  e l’infiltrato “storico” Pasquale Porcelli ha doppiato lo Stretto di Magellano e il largo lago di Massa Carrara sotto muri di pioggia per approdare in una Langa stellata, giustamente fresca, pronta ad offrirsi ai nostri assaggi.

Prima però una tappa serale per portare conforto alle stanche membra alla Trattoria Italia di San Rocco Seno d’Elvio, di cui vi parlerà prossimamente  Roberto Giuliani in un “Garantito IGP”.

Questa mattina invece, puntuali come orologi afgani mezzi rotti alle 9 siamo entrati prima negli uffici del Consorzio Barolo Barbaresco, Alba Langhe e Roero, dove si sono svolti gli assaggi.

Gli assaggi sono composti da circa 230 vini (80 Barbaresco quasi tutti del 2009 ed il resto Barolo del 2008) che degusteremo in quattro giorni. Stamani mattina siamo partiti con i Barbaresco 2009 e ce ne siamo “sparati” 60 (quindi domani concluderemo con questa tipologia per passare ai barolo).

Eccovi i commenti all’assaggio.

Dal punto di vista del colore siamo oramai tutti su tonalità rubino con più o meno lievi note aranciate. Se dio vuole oramai  i nebbioli hanno perso ogni velleità di “abbronzatura”. Anche l’uso dei legni è sicuramente molto equilibrato e ben dosato. Lo faceva notare soprattutto Luciano Pignataro, proprio perché in alcune zone del sud invece si continua a spalmare di legno tanti, troppi vini.

Ma veniamo a parlare dell’annata 2009: dagli assaggi odierni non ci ha fatto certo impazzire. Nasi abbastanza maturi ed in alcuni casi non molto netti. Buone bocche ma spesso i tannini erano ancora molto rustici e la componente alcolica elevata riusciva solo ad asciugare il cavo orale, senza ancora dare sensazioni di fusione equilibrio. In definitiva non siamo stati molto contenti, trovando ancora poca finezza tannica e soprattutto carenza di grassezza e equilibrio.

Però diversi vini erano più che buoni ed eccovi “il meglio del meglio” cioè quelli che  sono piaciuti a tutti (o quasi). Infatti noi IGP, come lo scorso anno, pubblicheremo ogni giorno i vini piaciuti almeno alla stragrande maggioranza di noi: poi ogni giornale pubblicherà le sue classifiche ma questi sono quelli che hanno messo (più o meno ripeto) tutti d’accordo.

Eccoveli (in ordine rigorosamente causale)


Barbaresco 2009 Tulin, Pelissero
Barbaresco 2009 Nubiola, Pelissero
Barbaresco 2009 Antichi Poderi dei Gallina
Barbaresco 2009 Pajè, Boffa Carlo
Barbaresco 2009 Ca’ du Rabajà
Barbaresco 2009 Asij,  Ceretto
Barbaresco 2009 Tre Stelle, Cascina delle Rose
Barbaresco 2009 Castello di Verduno
Barbaresco 2009 Piazzo Armando

Ripetiamo che questi sono i vini che sono piaciuti più o meno a tutti, poi ogni giornale pubblicherà le proprie classifiche personali.

Prima di salutarvi vogliamo ringraziare Albesia e Consorzio per averci ospitato, aver raccolto i vini e organizzato l’assaggio. A proposito di ospitalità…siamo nel bellissimo albergo di Brezza a Barolo, con davanti il castello e i vigneti..roba di lusso!

A domani per una nuova puntata.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Prima giornata IGP in Langa3 min read

  1. Bisogna correggere il nome del barbaresco Ceretto, che non e’ Asy. Siccome e’ uno di quelli che ho promosso in Polonia, ci terrei tanto. Poi, caro Carlo, puoi anche cancellare questo commento, come entrambi dobbiamo cancellare la partita di Bergamo dalla memoria.

  2. Porc….. Mario meno male ci sei tu. Se fossi stato anche in campo a Bergamo sarebbe andata meglio…riporc…

  3. Grazie, Carlo, ma io ero un brocco in campo da ragazzo, avevo l’asma allergica alla parietaria officinalis che cresce selvatica dappertutto e quando correvo in porta col pallone negli ultimi venti metri mi bloccavo per respirare, tiravo alla rinfusa e mi mangiavo anche i goal a porta vuota. Ma una volta ne ho segnato uno da trentacinque metri, non so nemmeno io come ho fatto (forse il vento?). Mi risulta che Zanetti, un vero interista anima e core come lo fu Facchetti, abbia detto che la partita e’ stata equilibrata, quindi archiviamola e buona notte, purche’ non si ripeta che a vincere in campo siano i nerazzurri… ma di Bergamo (sempre nerazzurri sono, ma piedoni). Per quanto riguarda il vino, lo sanno tutti che io preferisco il Barbaresco al Barolo, mi ricordo ancora tutte le mie migliori annate fin dal 1952, alcune bottiglie di cantine che non ci sono piu’ e che facevano dei veri miracoli. Perche’ mi piace di piu’ il Barbaresco? E’ sempre meno etereo del Barolo, emerge meglio il floreale e il fruttato, quando e’ fatto bene e’ un vino da tutto pasto (dagli antipasti ai dolcetti secchi inzuppati nel vino come faceva la bisnonna), non c’e’ bisogno di cambiare le bottiglie, cosa che invece accade spesso con il Barolo, che non e’ proprio da tutto pasto, o non va con gli antipasti o non va con le minestre o non va coi dolcetti finali. Hai fatto bene a insistere su un particolare: la necessaria finezza tannica e soprattutto la grassezza e l’equilibrio, che ritieni giustamente molto importanti. Speriamo che i produttori ti diano retta. Una cosa importante. Dei Barolo di Ceretto, alcuni cru costano dieci volte di piu’ di Asij, diciamo che Asij e’ il base, l’economico, quello dei grandi volumi, eppure piace moltissimo a me ed e’ piaciuto anche a voi, il che significa che e’ proprio un gran vino e a tavola mette d’accordo tutti.

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