Zeta Project: cosa è successo?2 min read

Sono un po’ imbarazzato nel scrivere quest’articolo, per una serie di motivi. Parlare della chiusura di un’azienda non è mai bello; se a questo si aggiunge il fallimento di un matrimonio e di un progetto di vita potete capire come occorra andare con i  piedi veramente di piombo.

 

La cosa non è successa ieri ma, anche per i modi strani con cui ne ero venuto a conoscenza, mi ero trattenuto fino a quando non ho pensato che forse, cercando di riportare le notizie senza cadere nel gossip, chiedendo solo alcuni chiarimenti di carattere puramente enoico e lasciando (se vorranno) ampio spazio alle due parti in causa, era giusto parlarne.

 

 

Ma veniamo al fatto. Mi sto riferendo a quanto accaduto a San Gimignano e cioè la chiusura dello  Zeta Project  di Mattia Barzaghi e di sua moglie (ex?) Cassandra Wianhouse.

Seguendo il detto “tra moglie e marito non mettere il dito” bisognerebbe tacere ma la lettera aperta che qualche tempo fa mi arrivò dalla signora Cassandra aveva toni talmente accorati che non era facile ignorarla.

 

In questa lei traccia il recente passato dell’azienda il Caggio e del progetto Zeta Project.  Non voglio qui riportare frasi della lettera ma solo quello che credo di aver capito siano i fatti.

 

Presumo per gravi problemi debitori l’azienda è stata chiusa e ceduta alla cantina La Mormoraia. Lo  Zeta Project è tramontato definitivamente e Mattia Barzaghi è diventato cantiniere proprio dell’azienda La Mormoraia.

 

Non credo sia il caso di soffermarsi su alcuni punti oscuri della vicenda, che riguardano proprio la cessione del marchio e dell’azienda (se vorranno potranno farlo Mattia Barzaghi e Cassandra Wainhouse) ma venire subito alle domande che da giornalista mi vengono spontanee e che credo possano interessare ad un lettore.

I vini etichettati  Zeta Project non esisteranno più?

Le bottiglie presenti nella cantina del Caggio con l’etichetta Zeta Project che fine hanno fatto e/o che fine faranno?

Al  posto dello Zeta Project ci sarà un nuovo marchio?

I vini che adesso Mattia Barzaghi imbottiglia con il suo nome provengono dalle stesse vigne, cioè da quelle del Caggio, o no?

In caso di risposta negativa, dove andranno a finire le uve con cui si produceva lo Zeta Project?

A questo punto lascio spazio a chi vorrà farci sapere qualcosa in più, mettendo ben in chiaro che a noi interessano solo risposte sul versante enoico. Per questo sarò molto attento agli eventuali commenti e non esiterò a censurarli.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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0 responses to “Zeta Project: cosa è successo?2 min read

  1. Doverosi chiarimenti, e possibilmente da tutte le parti in causa, ed esclusivamente di natura viti-enologico-commerciale. Una Cantina dell’Anno (almeno secondo il Gambero), che chiude (che chiude?) dopo pochi mesi dall’assegnazione del Premio, resta davvero caso praticamente unico. Anche perché non si è capito a che titolo Mattia Barzaghi seguiterà  a produrre (in proprio?), e che cosa farà  – in campo enoico – l’ex consorte Cassandra, che parla in Facebook di un progetto tutto suo (come d’altro canto e per parte sua, lascia intedere lo stesso Mattia con il Re-zet o qualcosa del genere)….

  2. Carlo. certamente la produzione del 2011 della nostra azienda zeta project è stata ” dirottata” , ribadisco ancora come già  fatto in altre sede competenti, contro la mia volontà  e a la mia insaputa e sono la prima a voler chiarimenti da Mattia Barzaghi e compari con risposte su CHI commercializa e produce e COSA produce con QUALI mezzi in QUALE luogo con QUALE uva …vini premiatissimi e dopo neanche un mese trafugati dalla cantina del Caggio e rimessi sul mercato ora con una nuova etichetta. Trovandomi con le rovine di un azienda famigliare con tutte le conseguenze drammatiche che questo comporta, a me non resta che ri- creare con passione e ri-partire con un progetto con nuovi compagni di viaggio, questa volta spero onesti e professionali , sul territorio di San Gimignano e non solo.Lascio la parola ai tanti meglio informati di me.

  3. Ringrazio Cassandra per averci esposto quella che non posso che considerare “la sua versione dei fatti”, e attendo, se lo riterrà  necessario, “la versione dei fatti” di Mattia Barzaghi.

  4. non intendo alimentare polemiche o annoiarvi con le mie vicende familiari, che hanno ben altre sedi per essere discusse e giudicate!
    spero invece in questo nostro mondo, di essere giudicato, come lo sono sempre stato, per i vini che hanno portato, portano, e porteranno il mio nome!
    ribadisco,
    sono sempre stato orgogliosamente un cantiniere e continuerò ad esserlo! quindi……………..
    vi aspetto in cantina per PARLARE DI VINO E VIGNE

  5. infatti, caro Matteo, nessuno le ha fatto domande sulla sua situazione familiare ma sul vino che lei produceva (e produce?).Comunque grazie per averci esposto il suo punto di vista.

  6. Non conosco ne’ l’uno ne’ l’altra, eppure ho pianto leggend l’articolo, Carlo. E piango leggendo i loro commenti. Non fiumi, ma gli occhi lucidi, ecco, per intenderci, tra uomini che non temono di essere giudicati per il livello estremo cui giungono commuovendosi. Ma bisogna guardare avanti, forse nonostante il temporale attuale tornera’ il sereno per entrambi e del buon vino. E DEL BUON VINO!!!! Lo auguro di cuore, se poi dovranno essere due vini, che sian ottimi ed in competizione fra loro, senza acredine, ma per migliorare sempre. Percio’ faccio gli auguri a entrambi di ritrovare serenita’ e di trasmetterla ai loro dipendenti e collaboratori, Ho smesso di piangere: la beneamata ha stracciato l’Udinese in trasferta….

  7. Abbiamo letto con molto interesse l’articolo del Signor Carlo Macchi che è risultato puntuale e preciso e, senza troppi giri di parole, chiede, giustamente, delle informazioni e dei chiarimenti in merito alle vicende che hanno portato alla “scomparsa” della cantina dell’Azienda Zeta Project e, probabilmente, anche dell’azienda stessa..
    Ci sembra anche che Cassandra Wainhouse abbia scritto un commento molto pertinente e altrettanto chiaro (come del resto è già  accaduto in altre occasioni) tentando di spiegare fatti e circostanze e, a sua volta, chiedendo chiarimenti e spiegazioni.
    Non è convincente, invece, ciò che scrive (meglio dire NON SCRIVE) Mattia Barzaghi, “solo” un cantiniere, ma che ha avuto e, sembra di capire, ancora ha una propria cantina ed una propria azienda vitivinicola (in barba agli interessi comuni) con tanto di vigne, cantina, ecc.
    Il fatto è , come scritto nell’articolo, che non si capisce, signor Barzaghi, che fine ha fatto la cantina di Zeta Project che, a Il Caggio, non c’è più; che fine ha fatto il vino della vendemmia 2011 e quello già  imbottigliato. Appare assai singolare che dopo aver raggiunto l’apice (almeno per i giudizi del Gambero Rosso), tutto, cantina e vino, venga a “scomparire”.
    Sembra anche singolare che un’azienda (La Mormoraia) scelga quale propria immagine commerciale quella del suo cantiniere.
    Singolare il silenzio del Consorzio di tutela che, a quando abbiamo potuto leggere (NON LEGGERE) sembra tacere completamente su una vicenda che, invece, dovrebbe vedere l’organo consortile assumere posizioni ben chiare e ciò proprio per quelli che sono gli scopi statutari.
    Ringraziamo il Signor Macchi per il bell’articolo tanto sensibile alla tutela della qualità  del vino e dell’eticità  della condotta imprenditoriale.

  8. Grande Inter Mario! Forse ce la facciamo. Tocchiamo ferro.

  9. quoto al 100% il sig. Rocco (Lettieri?), il breve scritto di Mattia Barzaghi non fornisce alcuna risposta chiara a quanto espresso nell’articolo dell’autore.
    Al momento le uniche cose chiare le abbiamo sentite dalla sig.ra Wainhouse, quindi non avendo potuto sentire l’altra voce legata a Zeta project, diciamo che resta un sincero imbarazzo e la difficoltà  di capire se quel vino che circola a nome della Mormoraia ma con un’etichetta che non lascia dubbi sul richiamo al precedente marchio di Zeta Project, sia un vino con un futuro preciso o rappresenti l’ultima testimonianza di quelle vigne che un tempo appartenevano al Caggio.

  10. Caro Carlo
    a quasi due settimane dalla publicazione del tuo articolo ..riempite da un rumoroso silenzio e da una assai strana atmosfera di tifoseria machista e goliardica da parte di un clan di “amici” che pretende silenziosi no comment ad un operazione di marketing da parte dell’azienda La Mormoraia s.a.s. su un falso prodotto messo in giro con false intenzioni giocando su falsi intenti.
    Io qui mi permetto questo sfogo non tanto più contro chi mi ha portato via il mio lavoro e la mia azienda, ma contro un mondo intorno al Vino fatto di poca chiarezza, poca Etica, poco Sostenibile.
    Sostenitori di un modo di essere furbo,interessato e forse connivente.
    In questi giorni ho ricevuto ascolto e sostegno, in moltissime occasioni calore,complimenti,ammirazione …solidarietà  per il fatto di essere rimasta ..”spogliata”
    Ma ora si parla di lavoro ,di come si lavora ,di che cosa è fatto il lavoro , di verità  nelle cose che si propongano,di rispetto per chi lavora.
    Mi rendo conto che questo è un problema ben piu grave e serioso, un problema di oggi, del paese Italia, anche del “paese -mondo” ,di meccanismi di omertà  e di abitudini al fottere e farsi fottere. Carlo
    scusami questa volgarità  ma davanti ad un sporco lavoro bisogna anche non aver paura di sporcarsi le mani.
    un saluto
    Cassandra

  11. il mondo del vino sta dentro la bottiglia e analizza il contenuto…. il mondo del packaging sta fuori la bottiglia!!!!!!!
    due lavori diversi!! due mondi diversi!!!!!!!!!!!!!
    diamo a cesare quel che è di cesare

  12. Ecco cosa leggiamo sulla pagina FB del sig. Mattia Barzaghi:
    “divertente vedere il mio cognome su etichette di altri vini!!!!!!!! neanche fossi Antinori o Frescobaldi (con tutto il rispetto per questi storici nomi) MI dovrei inorgoglire sapere che qualcuno scelga invece del proprio nome, di usare BARZAGHI in etichetta (SENZA IL MIO VINO DENTRO LA BOTTIGLIA PERO’) ma aime…….torniamo al centro della discussione!!!!!!!! il mondo del vino sta dentro la bottiglia!!!!!!!!!!!! marketing packaging newco new ca ecc contan poco!!!!!!!!!! e se mi fossi chiamato BANTINORI!!!!!!!!!!!!!???????????????????? 🙂 :-)”

    Cioè : il sig. Barzaghi ci dice che il vino etichettato Rezet è suo e non de “La Mormoraia”? Ricordiamo da dove viene e dove è andato quel vino? Ricordiamo che la cantina del sig. Barzaghi non esiste più? Ricordiamo che il sig. Barzaghi fa il cantiniere a “La Mormoraia”? Forse che produce vino di… soppiatto?
    Non sembra strano che “La Mormoraia” lasci scrivere dal cantiniere ciò che riguarda una etichetta e del vino di sua proprietà ? Oppure nulla di tutto ciò è vero e la verità  è tutta un’altra?

  13. Interessante l’articolo del Signor Macchi che, anche a mio parere, pone interrogativi assai pertinenti.
    I commenti che apprezzo molto sono quelli del Signor Rocco, del Signor Carmine e della Signora Cassandra. Sembra che il signor Mattia non sappia dir altro che “parliamo di vino”. Questo è giusto, ma: in vino veritas…

  14. mi fa specie notare una proprietà  di linguaggio italico con termini facenti parte di un lessico ricercato da parte di una signora “francese” che sul suo profilo Facebook fa errori pacchiani di scrittura…..Forse qualcuno scrive per lei??
    Che mondo ipocrita!!

  15. grande fulvio!!
    rocco e carmine sempre la stessa persona che non ha neppure il buon gusto di presentarsi!!!

  16. ripeto chiunque volesse sapere la mia (ovviamente) realtà  venga in azienda!!
    io spero che chi veramente è interessato al vino a ciò che ho fatto e che farò venga o mi contatti in altra sede per avere da me tutte le risposte che vuole dopo di che deciderà  e giuduicherà !! non sono il primo e non sarò l’ultimo ad avere una separazione difficile, e per questo spero che tutti possiate capire il perchè del mio non voler accettare le provocazioni pubbliche! il voler tutelarmi il non voler dare spunti a chichessia affinchè chi di dovere possa a suo tempo giudicare il mio operato e della mia ex moglie, dai dati reali dalla documentazione che ognuno di noi produrrà !

  17. scusate!!!!!!!!! Carmine e Rocco FORSE la stessa persona! in ogni caso se si presentasse non avremmo di questi dubbi!!!!

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