Schiave d’Amore, ovvero il Trofeo Vernatsch 20163 min read

Se il Gewurztraminer viene chiamato dagli altotesini “il vino per gli italiani” la schiava corre il rischio di essere soprannominata “il vino che non va bene a nessuno”. Infatti i  consumi  diminuiscono  e la situazione è sempre più difficile e intricata (vedi ).

 

Nel difficile ruolo di salvatori della schiava altoatesina tre persone da anni si prodigano per cercare di riuscire nell’impresa: il giornalista Otmar Kiem, Gunter Holzl, proprietario della Meraner Weinhaus e il proprietario del prestigioso Vigilius  Mountain Resort,  Ulrich Ladurner che 12 anni fa ha fortemente il Trofeo Vernatch.

Il trofeo quest’anno  ha vissuto la sua parte finale il 9 e 10 maggio e ho avuto il piacere di far parte della giuria: devo ammettere che l’assaggio dei cinquanta campioni è stato divertente e piacevole.

 

Finalmente ho avuto la possibilità di assaggiare un parco Schiave mai così ampio prima d’ora e se in passato ero rimasto colpito dal potenziali di invecchiamento e di complessità del vitigno, questa volta sono rimasto sorpreso da quante buone schiave  girano al momento per l’Alto Adige.

 

Moltissimi punteggi alti e imbarazzo della scelta se avessi dovuto  acquistarne qualcuna da portare a casa. Aldilà dei vincitori  anche gli altri vini  hanno mostrato un livello qualitativo comunque alto, probabilmente complice  un’annata, la calda 2015, che ha donato una piacevole morbidezza ai vini.

 

I campioni esaminati sono stati 50, frutto di una  scrematura, effettuata nelle settimane precedenti, da un totale di circa 90 campioni.

 

Al fine di caratterizzarli meglio, i vini, sono stati suddivisi in più categorie:  tranne che nell’ultima categoria l’annata presa in considerazione è stata la 2015.

 

I vini premiati sono stati nove; di seguito le categorie e i rispettivi vincitori.

 

Lago di Caldaro (normalmente le schiave più morbide)

Alto Adige Lago di Caldaro classico superiore Greifenberg 2015 – Cantina Caldaro

Alto Adige Lago di Caldaro classico 2015 – Cantina Cortaccia

 

Meranese (i vini più “croccanti”, nervosi e dinamici)

Alto Adige Meranese 2015 – Pardellerhof-Montin

Schiava Alto Adige (il gruppo più folto con vini provenienti un po’ da tutto il territorio)

Alto Adige Schiava Schiava Hexenbichler 2015 – Cantina Termeno

Alto Adige Schiava Mediaevum 2015 – Gumphof

 

Santa Maddalena (la zona storicamente più vocata, con le migliori esposizioni e vini normalmente più strutturati)

Alto Adige Santa Maddalena classico 2015 – Cantina Bolzano

Alto Adige Santa Maddalena classico 2015 – Franz Gojer, Glögglhof

Alto Adige Santa Maddalena classico Pfannenstiel 2015 – Pfannenstielhof, Johannes Pfeifer

 

La Schiava diversa (una categoria nuova che comprende vini “fuori schema doc” o annate diverse dalla 2015)

Alto Adige Schiava Passion 2014 – Cantina San Paolo

Inoltre una giuria popolare locale ha votato il  vino che rappresenta di più la Schiava:

Alto Adige Santa Maddalena Classico 2015 – Cantina Bolzano (Complimenti alla cantina che ne produce circa 500.000 bottiglie!!!)

 

 

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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0 responses to “Schiave d’Amore, ovvero il Trofeo Vernatsch 20163 min read

  1. devo ringraziare l’amico giornalista Angelo Carrillo che mi ha suggerito il titolo di questo articolo.

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