Da una parte il dottor Jekyll, dall’altra mister Hide. Arrivare dalle stupende silenti colline di Carmignano alla vicinissima vallata di Prato, zeppa di industrie, fumi e rumori fa pensare ad un qualcosa che si trasforma completamente, incarnando il suo opposto. Ma la vicinanza con la “zona Hide” non intacca minimamente la qualità dei vini di questa piccolissima e storica denominazione. Quando infatti a Prato si scopriva la cambiale, il vino di Carmignano era conosciuto da tempo e pare che le prime viti di Cabernet in Toscana siano state piantate proprio su queste “Jekill-colline” circa 300 anni fa.
Ma la storia da sola non moltiplica i vigneti e stranamente Carmignano è rimasta una piccola enclave dove, praticamente da sempre il Cabernet (sia Sauvignon che Franc) è di casa. Ma siamo comunque in Toscana e quindi non si può prescindere dal Sangiovese. Nasce così l’uvaggio classico del Carmignano che prevede almeno un 15-20% di vitigni internazionali accanto al Sangiovese. Se volessimo semplificare potremmo definirlo un “Chianti Classico moderno ante litteram”. Ma semplificheremmo troppo e male, perché specialmente il Cabernet Sauvignon di Carmignano porta a vini completamente diversi. Sarà il clone, sarà il terroir, sarà l’esperienza pluricentenaria con questo vitigno ma i Carmignano, specialmente i base, hanno una nota di freschezza ed una “scapestrata” complessità che li rende molto più simili a dei Bordeaux che non a cugini chiantigiani. Nei piccoli numeri di questa denominazione vi sono purtroppo anche vinoni che ricordano più l’Australia che il Medoc, ma per fortuna sono solo limitatissimi esempi.
Ma veniamo agli assaggi: complessivamente il risultato è stato positivo più per l’annata 2005 che per la Riserva 2004, anche se, visti i pochi vini che la denominazione propone, non ci sentiamo di fare reali e motivati confronti tra le due annate. Nei piccoli numeri spesso conta più la filosofia e la “mano” aziendale che l’andamento stagionale.
Comunque siamo quasi sempre di fronte a vini eleganti e con nasi piacevolmente fruttati, che possono essere una valida e riconoscibile alternativa tra tanti vini toscani, spesso troppo monotoni e ripetitivi.