Bianchi 2008 Alto Adige. I risultati (tre mesi prima…)6 min read

Prima di parlare dei risultati delle degustazioni diamo un’occhiata al calendario: Il 3 luglio. Mentre tutte le altre guide cartacee sono circa a metà delle degustazioni ed a oltre tre mesi dall’uscita, Winesurf esce con i risultati dei vini bianchi ( e di una parte dei rossi) di una zona importante come l’Alto Adige. Circa 90 giorni di anticipo su tutti gli altri quindi, ma non solo: grazie a questi assaggi potrete avere informazioni e gustarvi  “IN TEMPO REALE” i vini. Cioè goderveli meglio nel momento per loro più adatto, l’estate successiva alla vendemmia. Questo non perché siamo particolarmente bravi ma solo grazie ad internet. In realtà noi siamo molto piccoli, con una redazione minimale: pensate cosa potremmo fare con un minimo di organizzazione in più. A luglio avremmo già pubblicato tutte le degustazioni dei bianchi italiani, rendendo obsolete ed inutili  (se non per un sano confronto)  le guide in uscita ad ottobre. Cari lettori, in questo momento state rendendovi conto del significato della parola “FUTURO”. In futuro tutte  le guide passeranno da internet e voi, che oggi ci leggete, potrete dire con soddisfazione “Quando tutto iniziò, io c’ero!”

I vini.

Tagliamo subito la testa al toro: l’annata 2008 non è stata certo eccezionale per i bianchi altoatesini (le schiave, per fortuna, sono state invece quasi miracolate). Troppe piogge prima e soprattutto durante la vendemmia non hanno permesso quella perfetta maturazione che tutti sognavano. I risultati non sono però tutti negativi, anzi. Vi sono vitigni e territori che hanno mostrato grandi risultati. Vediamoli in rigoroso ordine alfabetico!

Chardonnay

Se da un giorno all’altro tutto lo Chardonnay presente in Alto Adige venisse usato per produrre vini spumanti sono sicuro che nessuno ( o molto pochi) sentirebbe la mancanza di quello fermo. Da anni oramai ci troviamo di fronte a prodotti che, quasi sempre, sembrano aver scritto in etichetta “La vigna oramai c’è……che dobbiamo fare?” in effetti anche i migliori vini non si distaccano da quel clichè che standardizza gli Chardonnay e li rende, anche se corretti, prevedibili e piuttosto noiosi. Se poi ci aggiungiamo il fatto che oramai i prezzi non sono più da terzo mondo enologico non ci riesce di trovare un buon motivo per portarli vicini alla sufficienza, specie in quest’annata.  Voto 4.5

Gewurztraminer

Italiani tranquilli! Quello che gli altoatesini chiamano “il vino per gli italiani” anche quest’anno non vi deluderà. Non so se per colpa/merito della vendemmia  o se per una maggior presa di coscienza, ma sono quasi scomparsi quei GW dolci e pastosi, impossibili da abbinare e quasi impossibili da bere.  Quasi tutti oramai mostrano meno zavorra zuccherina e maggior nerbo e freschezza. Come potrete vedere dai risultati oltre il 50% dei vini assaggiati ha ottenuto punteggi uguali o superiori alle 3 stelle e nessun GW si è fermato ad 1. Questo è un risultato che va posto in rilevo, specie per il fatto che questo miglioramento qualitativo avviene in un momento di incremento della superficie vitata. Pur essendo un vino di moda, sembra esserlo  con i piedi (e le radici) per terra. Voto 8.5

Müller Thurgau

Anni fa una grande giornalista come Jancis Robinson sosteneva l’assoluta inutilità del Müller Thurgau. Ancora una volta, per quanto riguarda l’Alto Adige, non riusciamo a darle torto. I profumi, che sono uno dei punti focali del vitigno, mancano: il corpo e la freschezza non spiccano certamente. In definitiva “cui prodest”? Voto 5

Pinot Bianco

Probabilmente in Alto Adige il santo protettore delle uve si chiama San Pinot Bianco. Questo è infatti per noi il vitigno bianco più “miracolato” della vendemmia 2008. Ci siamo trovati di fronte a vini con strutture compatte, aromi precisi, lunghezze non stiracchiate. Concreti, questa è forse la parola adatta per definirli. Oltre ai due vini che hanno raggiunto le 4 stelle ce ne sono stati almeno altri 5-6 che ci sono andati molto vicino. Una qualità media quindi molto alta, ottenuta senza che ce lo aspettassimo. Chi aveva poi vigne di Pinot Bianco nella meravigliosa zona di Terlano ha praticamente vinto al Superenalotto…. Voto 8.5

Pinot Grigio

Non certo peggio dello scorso anno ma sicuramente non meglio: il limbo produttivo del Pinot Grigio altoatesino (e qui mancano i vini da grossi numeri, quelli che approdano nel mercato anglosassone) continua senza che si veda l’uscita dal tunnel. Probabilmente non si vuole nemmeno uscire da questo bel tunnel, che oramai da anni porta incassi insperati  in momenti particolarmente difficili. Soffermiamoci comunque un momento sui Pinot Grigi non “dedicati all’estero”: dopo tutto non abbiamo trovato i vini acquosi dello scorso anno: anche se nessuno ha raggiunto le quattro stelle, non un solo prodotto si è fermato ad una sola stella. Tra due è tre non è proprio un risultato da buttare: alcuni vini hanno mostrato buon nerbo e profumi di buona fattura. Vogliamo essere ottimisti e speriamo che questi minimi segnali portino nei prossimi anni a dei Rulander (nome tedesco del vitigno) di livello superiore. Voto 6, sulla fiducia

Sauvignon

Purtroppo gli aromi e le strutture dei Sauvignon 2008 sono usciti non bene  dalle piogge in tempo di raccolta. Non sono però vini di basso livello, anzi, ma in molti casi si sente la mancanza di quella marcia in più (in qualche caso di due marce in più…..) a cui  ci avevano abituati. Pazienza: il vitigno è di quelli che meglio si è adattato al territorio ed alcuni buoni risultati che si ripetono da anni ne sono la miglior conferma. Con i migliori Sauvignon 2008 vi troverete di  fronte a vini eleganti, fini, dove l’acidità è sempre in buon equilibrio e dove troverete anche il giusto corpo per accompagnare degnamente molti piatti, anche importanti. In definitiva una vendemmia dove fare selezione con la sicurezza però  di trovare cose molto buone. Voto 6.5

Vitigni vari

In questo piccolo mare magnum c’è chi sale, chi scende e chi rimane fermo. In salita i Moscato giallo vinificati secchi e gli uvaggi, che vengano da Terlano o meno, che abbiano come base lo chardonnay o meno.  Stazionari (anche se troppo pochi per poter essere giudicati)  i vari vitigni “nordici” (Riesling, Kerner, Veltliner e Sylvaner). In discesa, anzi, in non salita, specialmente numerica, i vini spumante: eppure l’Alto Adige avrebbe tutto per produrre ottime bollicine. Invece le fa produrre, con le sue uve, da altre parti. Voto: da 8 a 6 a seconda delle uve e delle tipologie.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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