Rifiutando la logica del monovitigno

Il vigneto non dovrebbe mai essere un campo specializzato, ma una policultura. Quegli splendidi filari che conosciamo, i quali coprono interamente alcune delle più note regioni vitivinicole mondiali, sono in realtà delle enormi monoculture che ingannano la tradizione e la storia sedimentata in centinaia d’anni di selezioni massali.



Degustazione Custoza: “Five grapes is megl che one?”

La moda del monovitigno bianco, ben portata avanti da intere regioni come Alto Adige, Trentino e Friuli, ha retrocesso nell’immaginario collettivo gli uvaggi o a vini “di rattoppo” (nel senso di mettere assieme varie scampoli rimasti in cantina) o, all’opposto, a vini importanti e strutturati che hanno bisogno di tanto tempo per crescere e di tanti soldi per essere acquistati.



Una vera manna le venti annate di Manna

Per pudore professionale tendo sempre a non scrivere di cantine amiche, ma è impossibile sottrarsi al racconto di una delle degustazioni più affascinanti a cui abbia partecipato negli ultimi anni. La cantina Quella di Franz Haas è la prima cantina che ho conosciuto in Alto Adige circa 30 anni fa, quando ancora non sapevo che … Continua a leggere



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