“Miracolo” a Bordeaux: stanziati 6/7000 euro a ettaro per estirparne quasi 100002 min read

La crisi in cui versano i vini di Bordeaux, (non quelli di prima fascia) aveva portato sin dal maggio scorso molti  viticoltori a richiedere non solo di estirpare almeno 15.000 ettari di vigna,  ma anche a chiedere 10.000 euro di contributo ad ettaro per farlo. Quella che a prima vista  sembrava una richiesta impossibile da accogliere è stata alla fine discussa e (almeno in buona parte) approvata.  

Si parla con sicurezza di una dotazione di 57 milioni di euro, che verrebbe messa in campo per 2/3 dallo stato  e per il rimanente dal Comitato interprofessionale dei vini di Bordeaux.

Questi contributi, a cui potrebbero aggiungersi fondi europei per la riconversione, riuscirebbero a portare il contributo vicino a quei 10.000 Euro richiesti a suo tempo anche se “solo” per 9500 ettari e non per i 15.000 richiesti in un primo momento.

Le sovvenzioni passerebbero sotto la voce estirpazione sanitaria in quanto i vigneti abbandonati (già adesso pare ve ne siano molti)  sarebbero veicolo di contagio per la flavescenza dorata e altre malattie della vite. Comunque per adesso i contributi dovrebbero attestarsi al massimo su 6000 euro per 9.500 ettari

Sono  allo studio altre misure, come il rimboschimento di appezzamenti vitati abbandonati da tempo, quantificati attorno ai 2000 ettari. Un accordo con la cooperativa forestale Alliance Forêt Bois consentirebbe di sradicare questi appezzamenti a costo zero, così da arrivare ad un totale 11.500 ettari estirpati.

Sono numeri importanti anche se alcuni la considerano una misura quasi palliativa, perché gli ettari da estirpare dovrebbero essere molti di più, dato che si parla di quasi 35.000 ettari con grosse problematiche di vendita in denominazioni come Bordeaux,  Côtes de Bourg e Blaye, Entre-deux-Mers e Médoc .

Da giornalista che si occupa soprattutto d’Italia misure del genere mi sembrano quasi “marziane”, pensando alla situazione italiana, dove in caso di espianto o abbandono al massimo si poteva arrivare a rivendere (ma ormai non più) i diritti d’impianto.

Speriamo che queste misure possano servire al vino di Bordeaux per rialzarsi in piedi  e non venir trainato solo e soltanto dai grandi nomi.

Se c’è un vantaggio in tutto questo è sicuramente la possibilità, vista la crisi imperante, di acquistare ottimi vini a prezzi sicuramente molto interessanti. Molti appassionati dovrebbero iniziare a lasciare un po’ da parte la Borgogna, con prezzi sempre più impossibili da approcciare e concentrarsi su Bordeaux. Farebbero così un favore ai produttori bordolesi senza per questo essere “sgarbati” verso i  borgognoni, che tanto troveranno facilmente chi compra i loro ottimi ma carissimi vini.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE