Il biglietto da visita è fresco di stampa artica ed ha decretato la prima prepotente irruzione del Generale (Inverno, ma non possiamo nominarlo poiché non prende servizio sino al 21 dicembre!!) , ma è ormai entrato deciso nel vivo della scena italiana e pare che abbia tutte le intenzioni di ritagliarsi una parte da vero protagonista per tutto questo scampolo di dicembre a lui dedicato (così raccontano i gossip meteorologici).
In molti viviamo il pensiero di passare un’altra stagione invernale come quella dell’anno scorso, ed avere a che fare nuovamente con un "non inverno" sulla falsariga del 2006.
Ma prima di arrivare nel pieno di questa stagione, dobbiamo ricordarci quello che è successo negli ultimi mesi.
L’estate 2007 è stata sostanzialmente avara di precipitazioni su quasi tutto il paese, con l’unica eccezione di alcune aree del nord-ovest, anche se poi ci ha pensato settembre a rimettere le cose a posto, riportando la scarsità di piogge proprio dove era piovuto di più in estate!
Ma se la situazione idrica a settembre era ancora accettabile (anche se sempre al limite) ecco che ottobre si è presentato come secchissimo al nord e in buona parte della Toscana, mentre le piogge sono state anche abbondanti al sud e su alcune regioni adriatiche del centro.
Sappiamo tutti che per l’area settentrionale l’autunno rappresenta il periodo più utile per fare scorta di acqua prima del ben più secco inverno, ma forse ci riusciremo il prossimo anno. A ottobre ha fatto anche un po’ freddo, il che fa sempre un certo effetto, per non parlare della neve a quote basse in Appennino, vista spesso come l’anticipo di una stagione invernale…con i fiocchi. In alcuni casi, gli eventi hanno raggiunto l’eccezionalità, come la neve a bassa quota in Sicilia, od il metro di neve fresca caduto su alcune zone dell’Appennino Campano, una vera rarità per il mese di Ottobre, specie sul nostro Meridione. E le temperature? Nella maggior parte del paese è risultata in piena media termica con la serie storica del 1968-1996 con l’eccezione delle aree estreme meridionali (con piccoli scostamenti di +0,3/0,6°C rispetto alla norma) e quella nord-orientale, sottoposta al forcing della Bora, (con valori inferiori alla norma di -0,3 e -0,6°C, ma fino anche ai -1,2°C del Friuli).
Poi l’ultimo mese autunnale, novembre, ha visto le prime irruzioni fredde dall’artico, e per fortuna anche giorni dominati dalle correnti che hanno favorito piogge importanti sull’area nord-occidentale. Vi sono poi stati periodi uggiosi dominati dalle nebbie, insomma un tipico mese autunnale, dalle diverse facce, con temperature mediamente fresche ma piogge ancora una volta al limite delle necessità e scarse su quasi tutto il paese. A livello termico invece abbiamo avuto frequenti anomalie negative, per lo più blande: si va dai -0,3°C della Liguria ai -1,2°C del Friuli. Ma con valori sostanzialmente entro le medie del periodo.
Se torniamo ad oggi potremmo dire che la situazione è in evoluzione, con nevicate e precipitazioni importanti sul centro-sud, regioni Adriatiche, e Sardegna, ma con le regioni del nord che stanno a secco e sotto temperature molto basse (queste sono le minime del 18 dicembre: Milano Malpensa con -9.2, seguita da Torino Caselle con -5.7, Verona Villafranca -5.2, Brescia Ghedi e Piacenza S.Damano -5.0. Sotto zero, anche se di poco, Rimini e Cervia, Frontone, Campobasso, Trevico e Catania Sigonella. Da segnalare che soltanto una stazione, Pantelleria, ha fatto registrare una minima superiore ai 10 gradi: 10.2.).
Mettendo i piedi in campo, molti sono i lavori che sono iniziati in questa ultima parte dell’anno: le potature dei vigneti, la messa a dimora delle barbatelle, l’estirpo dei vigneti a fine carriera,.., anche se certi lavori andrebbero fatti al momento giusto!! Tanto per intenderci, è estremamente controproducente potare appena finita la vendemmia, senza nemmeno aspettare la caduta delle foglie!!
Per lo meno il freddo e la neve fanno la loro parte, perché quando il terreno si ghiaccia la vite riposa, e l’ideale sarebbe una copertura di neve che protegga il terreno, anche se diventa più difficile lavorarci!
Comunque lasciatemelo ancora dire: quello che conta è che non si veda all’orizzonte lo spettro del "non-inverno 2006"!!