La bottiglia è morta! ecco i nuovi contenitori per servire il vino a tavola!5 min read

La notizia è di quelle da non perdere! A Pontedera, famosa fino ad ora per la Vespa, è nato un oggetto che non potrà mancare sulle nostre tavole, quello che viene definito “uno spillatore di Design”. Si tratta di scatola di materiale plastico, proposta in vari colori, che sostituisce il cartone del bag in box. Quindi puoi mettere in tavola un “bussolotto” bianco o nero, al cui interno avrai preventivamente inserito la sacca del bag in box, da cui poi “spillare” il vino.

Per tutti gli appassionati del bag in box si tratta di un grande passo avanti perché invece di fare la figura dei poveracci con il cartone da tre litri in tavola o far finta di stappare il vino in cucina come si vedeva in una pubblicità, metti in tavola questo attrezzo e ti elevi immediatamente al rango di persona che ama il buon vino e, naturalmente, è attenta al design.

Mi verrebbe da consigliare in alternativa l’utilizzo di un sistema vecchissimo e molto collaudato, quello chiamato bottiglia in vetro, dotata di etichetta e tappata preventivamente dal produttore, ma mi sento un boomer ipersuperato appena lo penso.

Per questo mi sono messo a girare sul web alla ricerca di contenitori alternativi del vino e  li propongo per la vostra tavola. Qualcuno avrà dei problemi logistici ma a un design  bello o particolare non si può negare niente anche perché, ormai, dopo lo spillatore di design, chi vorrà più usare la bottiglia?

L’elefanvino

Hai una botte o una barrique piena di vino e non sai come servirla in tavola? L’elefanvino è quello che fa per te! Te lo propongono in due formati, piccolo e medio, tutti e due a forma di elefante: nel primo può entrare una barrique, nel secondo una botte di massimo 10 ettolitri. Una volta infilata la botte dal retro dell’elefanvino, attacchi  il bocchettone interno alla botte e tramite la proboscide dell’elefanvino , posizionato preventivamente accanto al tavolo, potrai servire vino a volontà per te e per i tuoi commensali.

Led Zeppelvin

Una geniale trovata che unisce il concetto leggiadro del dirigibile, la musica dell’immortale gruppo e il vino. Si tratta di una piccola mongolfiera, disponibile in varie misure, che ha la parte solitamente dedicata alla cabina piena di vino. Da li partono quattro tubicini, tanti quanto i componenti della storica band, da cui si può mescere il vino. Si posiziona in maniera molto semplice sopra la tavola da pranzo, sta in aria da sola grazie all’elio con cui è riempita la struttura portante, divenendo cosi  anche una caratteristica componente di arredo, e dai quattro tubi i commensali possono servirsi il vino.

Ma non è finita qui! Come si apre ognuno dei rubinetti dall’alto parte un pezzo dei Led Zeppelin, diverso a seconda del rubinetto a cui ti servi. Ovviamente si possono scegliere i brani e alzare o abbassate il volume. Perfetto anche per pranzi all’aria aperta grazie alla bellissima ancora segnaposto.

Bretting horse. Only for natural wine

Una variante, dedicata ai vini naturali, dell’elefanvino. Al posto del contenitore a forma di elefante c’è un cavallo che andrà posizionato con la parte posteriore verso la tavola. Si inserisce il contenitore (damigiana, barrique, mastello) all’interno, lo si collega e poi si potrà spillare vino dalla coda del finto cavallo. Tutto questo perché se alcuni vini naturali puzzano come il culo di un cavallo è giusto goderseli proprio alla stessa maniera.

Vulcanic wine box, detto anche Il Vesuvino

I vini vulcanici sono una realtà importante e sono sempre più apprezzati dai consumatori. Il Vesuvino risponde proprio alla richiesta di chi ama questi vini ma vuole gustarli in un contesto che li ricordi e renda  gli invitati molto più partecipi e inseriti all’interno dell’idea di vino vulcanico. Il Vesuvino è un Vesuvio di materiale plastico infrangibile in miniatura (il vulcanic wine box si può ordinare anche con la forma dell’Etna e dell’isola di Stromboli) al cui interno si può  versare fino a 150 litri di vino prodotto in zone vulcaniche (si consiglia di non mescolare vino bianco con rosso). Si posiziona facilmente dove uno meglio crede e i commensali possono servirsi il vino in vari modi: dall’alto direttamente dal “cratere” attingendo con il bicchiere, o spillandolo da un piccolo rubinetto posizionato a lato e perfettamente camuffato. Per una serata indimenticabile si può utilizzare la funzione “eruzione”: un motorino elettrico riscalderà preventivamente il vino e poi lo farà eruttare dal cratere. Perfetto per serate all’aperto che si concludono con del vin brulé.

In chiusura voglio precisare che il primo contenitore , lo spillatore di design fatto a Pontedera, esiste veramente.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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