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Bechar 2003, bere il Fiano di Avellino e vivere senza pregiudizi
Il pregiudizio è un meccanismo mentale simile ad una scorciatoia che non porta da nessuna parte.
Il pregiudizio è un meccanismo mentale simile ad una scorciatoia che non porta da nessuna parte.
La foto non ci sta perché ancora non era imbottigliato (questa è di un’altra annata), ma il vino ci sta, eccome!
Dall’ampio terrazzo del Tarabusino si domina la parte iniziale della Laguna di Grado, mentre il sole alle spalle ammanta la campagna e l’acqua di mille colori, quasi gli stessi che ritroviamo nei primi antipasti serviti in piedi.
Alberello. Coltivazione biologica. Limo e argilla. Gaglioppo. Un rosato che fa spettacolo, a mio avviso il migliore fatto da Sergio Arcuri.
Mi ha sempre affascinato il percorso di Mario Zanusso, iniziato con papà Ferdinando negli anni ’90, quasi 30 anni durante i quali ha visto gli effetti delle mode sul vino friulano e delle altre regioni.
Dal 2006 abbiamo degustato 56383 vini. trova il vino che stai cercando
Raffaele, da vigne anche centenarie piantate in contrada Piano dell’Angelo, produce questo aglianico in purezza che è uno spettacolo di equilibrio e profondità, lontano mille miglia da certi stili dove conta solo la grassezza associata alla potenza alcolica.
Dei 3000 ettari vitati dei Colli Berici una buona percentuale è dedicata alle due uve più importanti del territorio ovvero la garganega e il tai rosso. Quest’ultimo, in particolare, deriva dal vitigno chiamato un tempo tocai rosso che, geneticamente, appartiene alla stessa famiglia del cannonau sardo, del grenache francese e della garnacha spagnola.
Dalle uve della denominazione Garda Classico (groppello, barbera, sangiovese e marzemino) nasce questo Metodo Classico che s’avvale di una sosta sui lieviti di almeno 36 mesi.
Poter assaggiare tutte le annate prodotte di un vino è un’esperienza assai gratificante per un degustatore, perché, oltre a verificarne la tenuta nel tempo e la sua evoluzione, si possono anche toccare con mano le variazioni stilistiche e le pratiche enologiche dovute ai diversi andamenti climatici delle annate.
Al diavolo gli abbinamenti e la narrativa sulla cantina: nasce a oltre quota mille, ha magnifici riflessi verdastri, un naso cangiante con note progressive di fiori bianchi, pesca, gelsomino e fulminanti (sì, fulminanti!).