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Poliphemo 2006 Taurasi Luigi Tecce. In magnum e serie numerata di solo 100 bottiglie!
Come spiegare che mi ritrovo a parlare di Poliphemo 2006 dieci anni dopo?
Come spiegare che mi ritrovo a parlare di Poliphemo 2006 dieci anni dopo?
Un bianco nazionale che nasce sui terrazzamenti strappati alla roccia della Costiera Amalfitana.
Quanto vive il Piedirosso? Dopo venti anni di degustazione si può ragionevolmente affermare che questo vino può essere stappato subito per godere i suoi generosi respiri floreali oppure lasciarlo maturare mediamente tra due ai tre anni, in ogni caso non più di cinque.
Non sono un fanatico del dosaggio zero, ma devo ammettere che questo classicone ti travolge per la incredibile freschezza sin dal primo naso, agrumato e balsamico.
Pranzo di Ferragosto, di quelli seri e belli, in famiglia lontano dalla spiaggia, immerso nella campagna cilentana ai piedi del monte Gelbison. Il capretto locale con le patate è d’obbligo, ma con cosa abbinarlo?
Ha riposato davvero a lungo in cantina, dieci anni. E avrebbe potuto restarci per almeno altri dieci tanto è uscita viva, profumata, energica, questa magnum
Un bianco di alto lignaggio, elegante, affidabile, incapace di tradire le aspettative perchè si va a colpo sicuro.
Blend ad armi pari di biancolella e forastera, le due grandi uve dell’Isola Verde.
Di questi tempi ci è sembrato giusto segnalare una partenza in salita da parte di una giovane azienda. I presupposti per fare un grande lavoro secondo noi ci sono tutti e chi vivrà, berrà.
Una bottiglia epica, la prima volta del Nero d’Avola tra i grandi vini italiani.