A Varsavia si mangiano molecole di sigaro indimenticabili

Non ho mai fatto mistero della mia tendenziale diffidenza verso la cucina non direi sperimentale o troppo audace, ma piuttosto verso quella che ha, per scopo, stupire. Qualcuno la chiama d’avanguardia e io, per carità, mi adeguo. Datemi pure del provinciale, dell’incolto o dell’inadeguato: eppure la scenografia esagerata mi disturba, l’eccesso di raffinatezza mi appare … Continua a leggere



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