Parlare di Vernaccia di San Gimignano mi riporta sempre ai primi anni di questo mestiere quando, vivendo ad un tiro di schioppo dalla bella cittadina toscana, giravo spesso per quei vigneti. Il tempo passa ed oggi quelle vigne sono cambiate spesso in meglio (molto meglio in alcuni casi) ma quando ci troviamo di fronte ad annate come il 2005 il rischio è che il lavoro fatto paghi solo in parte. L’annata è stata caratterizzata infatti da una continua serie di “docce scozzesi”, cioè di piogge ritmate a partire da metà agosto sino quasi al termine della vendemmia. Le uve hanno avuto quindi poco tempo per maturare in maniera corretta ed in più le bucce non hanno potuto “condensare” quanto dovuto. Per questo con la Vernaccia di San Gimignano 2005 siamo di fronte a vini corretti, anche ben fatti, ma non certo dotati di profondità. Gli manca quella verve che in diversi casi esisteva nel 2004, quella giusta concentrazione che l’annata non ha potuto dare. Le Selezioni sono sicuramente migliori e spuntano interessanti noti aromatiche (in vari casi derivanti da uve molto ma molto strane per il territorio!!!) con un corpo abbastanza equilibrato.
Complessivamente il voto all’annata raggiunge la sufficienza ma non può andare molto oltre. Vi consigliamo invece di tenere d’occhio l’entrata in commercio delle Riserve 2004. Finalmente diversi vini (ma non tutti) vengono liberati in maniera intelligente dall’assedio del legno: questa inaspettata libertà porta verso ampiezze nuove e soprattutto verso piacevolezze che non negano potenza e concentrazione. La bella notizia potrebbe essere proprio questa: la diminuzione degli affari a San Gimignano per i venditori di barrique!