I dazi futuri che Trump sta preparando3 min read

Come sempre il nostro giornale è avanti. Nell’attesa che il signor Briscola (Trump in inglese) metta o non metta dei dazi assurdi sul vino italiano negli Stati Uniti (a proposito, andate qui per firmare la petizione contro questa vigliacca stupidaggine) noi siamo in grado di farvi conoscere i dazi che, nei prossimi mesi, verranno posti da Trump.

2020, febbraio: dazio sulle boiate su Twitter

Il nostro Briscola metterà un dazio del 300% su ogni boiata scritta su Twitter. In pratica tutti quelli che scrivono frasi considerate boiate da appositi controllori (chiamati, appunto, boiardi) dovranno spiegarle utilizzando almeno il 300% di parole in più. Questo, partendo dal fatto che più di tot. parole non si possono inserire, porterà alla chiusura del social.

Marzo 2020: dazio sui quadri di Leonardo prodotti dopo il 1870

Questa misura è forse la più importante e particolare di quelle pensate da Trump e dovrebbe portare, secondo l’amministrazione, introiti milionari. Tutti i quadri di Leonardo da Vinci prodotti dopo il 1870 che entrano nel paese saranno caricati di una tassa di 15 milioni di dollari. Altri stati, come la Vania Pertigovina, l’Usserizia e Topolinia stanno pensando di inserire la stesso dazio.

Aprile 2020: dazio del 1000% sulla forcina

Per dimostrare che la sua capigliatura è verace proibirà praticamente l’ingresso della forcina, con un dazio micidiale del 1000%. Ne risentirà fortemente l’economia del Transucistan Orientale, che però si risolleverà velocemente dirottando il prodotto sul paese per cui lo strumento è nato, la Cina.

Maggio 2020: dazio sulla migrazione delle oche

Tutte le oche che sorvoleranno gli Stati Uniti dovranno versare un dazio di almeno due uova. Verranno istituiti centri di raccolta (chiamati Ochei, per la frase usata dai  controllori dopo che hanno in mano le due uova “Ochei, puoi andare!”) dove le oche dovranno sostare e depositare il dovuto. Panico tra i maschi, costretti a migrazioni molto più lunghe del normale o a comprare uova al mercato nero.

Giugno 2020: dazio sulle scorregge vestite

Dopo attenti studi, che dimostrano come le lavanderie cinesi guadagnino molto sul lavaggio delle mutande, per cercare di colpire questo businnes che toglie il lavoro a tanti americani, Trump restringerà in maniera drastica la produzione di scorregge vestite, in particolare fatte da stranieri, inserendo un dazio sul lavaggio delle mutande di 10 dollari a capo. Inoltre gli stranieri che entreranno negli Stati Uniti dovranno dichiarare in un apposito modulo, il Petition Act, di non sganciare più di 5 scorregge vestite durante il loro soggiorno.

Luglio 2020: dazio sulle onde marine

Fonte notevole di introiti dovrebbe essere questo dazio che impone ad ogni onda (per adesso solo del Pacifico, più malleabile)che si frangerà sulle spiagge statunitensi  di versare in apposito contenitore un chicco di sale. Questo porterà a coprire in poco tempo la domanda interna di sale (non in zucca) e rendersi indipendenti da importazioni.

Agosto 2020: dazio sui terroristi

Da luglio tutti gli stranieri che entreranno negli Stati Uniti e si dichiareranno terroristi (sul modulo dell’immigrazione esiste già l’apposita voce e non sto scherzando) dovranno versare cifre pari al danno che intendono infliggere alla nazione. Con questa drastica misura si pensa di scoraggiare qualsiasi atto terroristico.

Le contromisure

Per adesso ci fermiamo qui, non prima di avervi messo al corrente delle contromisure europee, da qualcuno definite inappropriate ma  ispirate a criteri comunque liberali. L’Europa, nel mese di marzo reagirà liberalizzando tutti i venti possibili immaginabili: libeccio, scirocco, tramontana, maestrale etc. e spedendoli  gratuitamente negli Stati Uniti. Al loro arrivo saranno utilizzati per scoperchiare in tutte le manifestazioni pubbliche il clamoroso riporto/parrucchino di Trump, facendo vedere a tutti che sotto non c’è nemmeno una testa (figuriamoci pensante) in modo da rendergli impossibile mettere fuori la capoccia dalla Casa Bianca.

In chiusura torniamo seri e vi chiediamo di firmare anche questa petizione, per cercare di bloccare un modo sbagliato di vedere il commercio nel mondo attuale. Grazie.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


LEGGI ANCHE