Anteprima Vernaccia di San Gimignano: annata 2018 da “tribolata” a “sorprendente”3 min read

Se pensate che degustare dei vini bianchi nati da appena 4-5 mesi sia più facile che fare la stessa cosa con dei rossi, accomodatevi pure all’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano e degustate tutti i 2018 (imbottigliati o campioni da vasca) presenti.

Se invece si crede che un bianco abbia bisogno di tempo per esprimersi e quindi degustarlo adesso serve a ben poco e  inoltre che  un imbottigliamento fatto da pochissimi giorni, con relativa  filtrazione e magari dose non omeopatica di solforosa, trasformi  un bianco  nell’equivalente di un pugile suonato alla 15° ripresa, come ci si comporta all’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano per capire come è stata la vendemmia 2018?

Forse puoi seguire il nostro metodo, quello cioè di chiedere a bruciapelo ad alcuni produttori(una decina) un aggettivo o una brevissima frase,  che inquadri la vendemmia 2018.

Ti arriveranno così una serie di termini, anche contraddittori come:

  • Equilibrata
  • Tribolata
  • Sorprendente
  • Inaspettata (nel bene e nel male)
  • Problematica
  • Divisa in due
  • Complicata all’inizio
  • Relativamente facile
  • Croccante
  • Bevibile
  • Buona

Naturalmente dopo l’aggettivo o la parolina  i produttori hanno voluto motivare quanto estorto quasi con la forza e così è venuto fuori un quadro abbastanza preciso di una vendemmia che, facendo tutte le somme, potremmo definire “contraddittoria”.

Infatti il meteo fino alla seconda metà di  agosto è rimasto non tanto sul piovoso andante, ma sul piovoso a ipermacchia di leopardo, colpendo con precipitazioni ora a destra ora a sinistra, ma praticamente ogni giorno, il territorio. Quindi, anche se non hai beccato l’acqua ti sei trovato sicuramente con umidità nell’aria e con temperature adatte al proliferare di muffe, anche mediamente più basse rispetto non solo alla sahariana 2017 , ma anche ad una 2016 e 2015. Qualcuno non ha nascosto che aveva cominciato a pensare ad una “ripetizione” della funesta 2014.

Per fortuna le cose sono poi cambiate verso la fine di agosto! Il sole e il bel tempo sono arrivati praticamente in pianta stabile e la vendemmia (dalla fine della prima settimana di settembre fino alla fine del mese) si è svolta con relativa tranquillità ma…

Ma bisogna vedere come le uve hanno superato i lunghi periodi precedenti di caldo umido, di piogge leggere o meno ma quasi giornaliere. Quindi dipende (come sempre ma quest’anno più che in altri casi) da come il produttore ha lavorato in vigna, ma il compianto Catalano qui avrebbe detto che sarebbe stato molto più facile se invece della pioggia  quasi giornaliera in agosto ci fosse stato il sole.

Da una parte quindi ci sono state difficoltà a mantenere sane le uve, mentre un vantaggio quasi generalizzato è stato quello di avere gradazioni più basse (tra 12.5° e 13° in media)  e in linea con le richieste del mercato.

Insomma una vendemmia con uno svolgimento meteorologico contraddittorio, prima pioggia (ma non dappertutto)  e poi sole, porterà a vini contraddittori, cioè alla mancanza di una linea comune per definire la particolare vendemmia 2018.

Fra quattro mesi circa vi sapremo dire di più, facendovi nomi e cognomi e dando punteggi ai vini. Infatti i nostri assaggi, che si terranno a giugno, ci e vi diranno quali Vernaccia del 2018 hanno superato indenni e magari “cum laude” le contraddizioni metereologiche del 2018.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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