Du Buto: ma la botte è mezza piena o mezza vuota??2 min read

Con questa recensione accogliamo nella sempre più grande famiglia di Winesurf Saverio Palmieri, romagnolo DOC con un solo grosso problema che peraltro ce lo rende ancora più simpatico: conosce e frequenta da molti anni Giovanni Solaroli. Benvenuto Saverio!

 

Nel centro di Solarolo (non ha niente a che vedere con il Solaroli..n.d.r.), cittadina famosa per aver "addirittura" dato i natali a Laura Pausini troviamo questa osteria-ristorante, il cui nome non è solo sull’ingresso, in qualità di insegna, ma anche nell’ingresso, visto che le du butò (in dialetto le due botti) fanno bella mostra di sé appena si entra.

Finiti gli stravizi delle feste, forse non soddisfatto del tutto dai pranzi natalizi, il 7 gennaio mi sono presentato in questo locale grazioso, rustico, decisamente informale, con una  trentina di coperti disponibili.
Lo chef Andrea Pini è (o era) un giramondo e dopo esser, come si diceva un tempo "reduce dai grandi successi di Londra, Kuala Lumpur etc. etc" (anche sotto la guida di Gualtiero Marchesi) ha pensato bene di mettere qui radici.
La mise en place è senza tanti fronzoli ma corretta e la cucina presenta dei piatti degni di nota.

In primis una torretta di melanzane  (buona anche per chi non ama quest’ortaggio) delicata, saporita, anche leggera e a seguire un fritto misto di ottima fattura, leggero e cotto a puntino. Unico "inconveniente" per i non mangioni la porzione fin troppo abbondante che preclude altri assaggi.

Personalmente ho gustato una tartare di tonno (molto piccante se devo essere sincero) con un carpaccio, sempre di tonno (qui ci siamo con il condimento e il sapore) e a seguire sono caduto in tentazione con una leggera zuppa di ceci con mazzancolle. Ben cucinata e i ceci inoltre erano ben visibili e non una pappa anonima.

La carta dei vini è adeguata, con divisioni regionali e precedenza, come giusto, ai vini del territorio.
Non indicata la possibilità di vini al calice, che sarebbe opportuno presentare, visti i limiti dati dall’etilometro.
Ricarichi onesti sui vini: considerate che abbiamo bevuto il Thea Bianco 2007 di Tremonti, chardonnay di una famosa azienda emiliana, in carta a 21 Euro. Sempre sui prezzi dei vini: il ‘Were the Dreams..’ di Jermann  è indicato a 39 Euro.

Ci sono anche le note stonate,  come la voce oramai "stantia" di pane e coperto a 2 euro ed inoltre il menù riporta la voce NOVEMBRE 2010….

La cena con aggiunta di un dessert (un millefoglie con crema calda), due caffè e una bottiglia d’acqua è costata, per due persone, 88,00 euro.

Ristorante Du Butò
Via Fioroni 11, Solarolo (RA)
Tel: 0546 – 51109
Mail: dubuto@dubuto.com
Sito internet: www.dubuto.com
Giorno di chiusura: lunedì

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE