Un’occhiata ai bilanci: tocca a Banfi2 min read

Questa serie di articoli nasce dalla voglia di cercare di capire cosa succede, in questo momento di crisi, nel mondo del vino. Abbiamo così pensato, per prima cosa, di dare un’occhiata ai bilanci delle più grandi aziende vinicole italiane. Questo nella speranza di trovare dati positivi che possano dare speranze ed esempi da seguire a tutto il settore.

 

 

Il secondo bilancio di grande azienda vinicola di cui ci occupiamo è quello di una cantina che ha fatto la storia recente di un grande vino italiano: il Brunello di Montalcino. La cantina è ovviamente Banfi, la più grande del territorio ilcinese con quasi novecento ettari vitati.  Di proprietà della famiglia Mariani, di origini italiane ma di passaporto statunitense. Non crediamo di sminuire nessuno dicendo che Banfi è stata la cantina che ha fatto conoscere il Brunello negli USA.

Il bilancio che prendiamo in esame è quello di Banfi SRL (quindi non il bilancio consolidato del gruppo) che si è chiuso il 31 dicembre 2009. In quest’anno il fatturato dell’azienda è stato di circa 33 milioni di Euro.

Prima di approfondire questa parte è giusto dire che il  “capitale netto”  in Banfi è piuttosto consistente. Siamo infatti a oltre 100 milioni di Euro a cui possiamo aggiungere le cosiddette “immobilizzazioni materiali” (in parole semplici. vigne, macchinari, cantine, tutto quanto di solido e durevole c’è in azienda) che assommano a circa 61 milioni. Da questi dati possiamo capire facilmente l’importanza dell’azienda.

Lasciamo ora quelli che potrebbero essere  definiti  “dati storici” e torniamo all’andamento del bilancio chiuso al 31 dicembre 2009. Come detto il fatturato è stato di quasi 33 milioni, quasi cinque milioni in meno rispetto al 2008 ed ha portato ad un passivo di oltre 4.5 milioni di Euro  (rispetto ad un + 1.3 milioni del 2008).

Altro dato importante, come abbiamo visto nei casi di Mezzacorona e La Vis è l’indebitamento (in particolare verso banche) che per Banfi arriva nel bilancio 2009 a oltre 40 milioni di euro, diminuendo di 4 milioni circa rispetto al 2008.

Un ultimo dato che vogliamo farvi notare è il cosiddetto “vino in affinamento in cantina” che per la cantina di  Montalcino assume particolare importanza visto che il Brunello è un vino che deve maturare 4 anni prima di entrare in commercio. Questa voce per Banfi supera infatti i 31 milioni di euro.

Come al solito non commentiamo queste cifre, credendo che ognuno, con pochi ma chiari dati a disposizione, possa farsi un’idea abbastanza chiara.

La prossima settimana torneremo in Trentino per parlare di Cavit

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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