La stampa estera a portata di clic: Decanter, vol 42, n. 6 marzo 20173 min read

Come annunciano già i titoli di copertina, c’é molta Spagna in questo numero di Decanter: i migliori Rioja da comperare a partire da 20 pounds; scoprire la Garnacha; bianchi catalani; Bierzo ; il festival di Haro nella Rioja.

Poi anche: la rinascita del Merlot e Napa da conoscere.

 

Si comincia con una bella immagine a colori a due pagine delle vigne di Masdeu a Scala Dei, nel Priorat.Poi: l’editoriale di Stimpfig (le difficoltà di trovare una cantina adatta per conservare i propri vini); le notizie del mese; le lettere dei lettori; le pagine di Jefford (la freschezza di un vino non dipende solo dall’acidità), Anson (non contano solo le “grandi annate”), Maurer (le difficoltà del vino in Turchia); il Fine Wine Encounter di Shanghai.

 

Si comincia dunque con le grandi sorprese dei vini rossi di Spagna a base di Garnacha, una grande varietà finora oscurata dal Tempranillo. Diffusa nella Rioja, in Catalogna, Navarra, Aragon e Gredos , dà vini rossi eccellenti e persino ottimi Cava. Nell’articolo seguente, Miquel Hudin parla dell’ascesa dei bianchi catalani e presenta quelli a suo giudizio più interessanti.

 

E’ ancora Spagna nel primo Panel Tasting, dedicato ai Rioja rossi di qualità superiore, e con la selezione dei vini di  Bierzo più brillanti. Infine , l’itinerario di viaggio proposto questo mese é nella Rioja per il festival del vino di Haro e, in chiusura di questo numero, la leggenda del vino é un grande Rioja del Marqués de Riscal, del 1964.

 

Non c’é però solo Spagna.  La Francia  compare con tre servizi: il primo é dedicato al Domaine du Pélican, nel Jura, dove é approdato  il borgognone Marquis D’Angerville ; il secondo parla dei crociati delle uve, che, nel Sud-Ovest della Francia, a Plaimont cercano di salvare le varietà sconosciute a rischio scomparsa. C’é poi il secondo Panel Tasting di questo numero, dedicato ai  Cotes du Rhone villages.

Ancora:  tour globale alla ricerca dei migliori vini a base di Merlot, dalla Svizzera  alla Nuova Zelanda, passando per Bordeaux;  i nuovi  vini della Napa, meno opulenti e più eleganti; intervista al talentuoso winemaker australiano Steve Pannell;  i vini dell’Okanagan e della Similkameen Valleys, nel British Columbia. Nella Buying Guide, oltre ai Panel tasting già descritti, le pagine di Spurrier e i weekdays wines. Prima di chiudere, il consueto sguardo al mercato delle aste e ai prezzi dei grandi vini da collezione.

 

Ad accompagnare questo numero c’é il supplemento Austria 2017: 34 pagine a colori di una Guida sponsorizzata dall’Austrian Wine Marketing Board, interamente dedicate ai vini austriaci. I temi: gli sparklings,  l’annata 2015 (bianchi, secchi e dolci, e rossi), i bianchi oltre il Gruner Veltliner, la crescita dei vini organic, il vino in scena a Vienna, il nuovo appeal dei vini austriaci spiegato da esperti e sommeliers, i rossi “nativi” assaggiati da Stephen Brook.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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