Ancora Languedoc in evidenza con le migliori 180 cuvées come titolo al centro della copertina.
Poi: Formazione nel campo del vino; quaderno speciale sulle cooperative che si danno da fare; escursione intorno a Maresille; sondaggio esclusivo: il vino nei ristoranti; piatti assaggiati ad Ariège.
Si comincia con le vignette di Master Chat (in una si lamenta che, con tutti i cibi per gatti al sapore di fegato, di pollo, coniglio, bue, selvaggina, salmone… non ce n’è nessuno al sapore di topo), poi: Terre de web ( siti, applicazioni, etc. dedicati al vino), le attualità , la scuola del vino, gli appuntamenti della Cité du Vin, gli eventi del vino (Vinotez-le), le tendenze dell’architettura , con le luci dello Château d’Estoublon…. Il primo servizio è sul vino al ristorante: 8 francesi su 10 pensano che il vino al ristorante sia troppo caro e altrettanti sperano che vi sia una maggiore offerta di vino al bicchiere (davvero tutto il mondo è paese).
Poi sono gli esperti a dire la loro sulle carte dei vini. L’articolo che segue è dedicato alle novità della formazione nel mondo del vino, con i corsi offerti dalle varie scuole. Pierre Galet , un vero papa dell’ampelografia, è il destinatario dell’intervista di Idelette Fritsch.
La Saga di questo numero si occupa di un’altra famiglia della Gironda: i Quié, proprietari di Bel-Orme Tronquoy de Lalande, Rauzan-Gassies e Croizet-Bages. Una giuria di 32 assaggiatori, di cavistes e ristoratori ha scelto le cuvées Top della Languedoc (venti pagine di etichette degustate e selezionate per i lettori di TdV), per ciascuna delle numerose appellations della regione.
Poi Laure Goy e Mathieu Doumenge presentano gli Champagnes bio preferiti. Gli accoppiamenti cibo-vino: formaggio Beaufort e avocado. Yohan Castaing presenta una verticale di Châteauneuf-du-Pape Clos des Papes dal 2004 al 2012.
Laure Goy parla di due vini bio a base di Gamay prodotti alle porte di Lyon, nell’ambito dell’appellation Coteaux du Lyonnais, e subito dopo il Prix Goncourt Yann Queffélec, nella sua rubrica “Fragrant délice” tesse l’elogio del Café Guitry, ristorante del Théatre Edouard VII a Parigi.
Gastronomia: “Aude à l’Italie” è il titolo dell’articolo di Anne-Sophie Thérond sulla cucina della famiglia, va da sé italiana, degli Antonini, trasferitasi nell’Aude, in un’antica cave vinicola di Pradelles-en-Val per far conoscere la cucina italiana e i vini toscani; il servizio successivo parla dei fornelli e delle ricette dell’Auberge d’Antan , nell’Ariège.
La gita nei territori del vino di questo numero tocca Marsiglia e le Bouches du Rhône e gli esordi dell’IGP Méditerranée, con una selezione di Domaines, le migliori tavole e i luoghi dove dormire. La seconda escursione è fuori della Francia, a Creta.
L’inserto “Coopératives version moderne” parla delle cooperative del vino più innovative e dinamiche.Poi si chiude, come al solito, con Vinoshopping (gli accessori), i libri e il ritorno delle coulisses di Pierre Arditi, attore e grande appassionato di vini.