Ho scoperto quanto costa diventare blogger (non solo del food): 300 Euro!2 min read

Ho letto e riletto perché non ci credevo. Mi sono fatto anche un pizzicotto per dimostrare a me stesso che non stavo sognando.

 

Su Facebook  gira questa proposta pubblicitaria “Diventa blogger e inventati un lavoro autonomo e gratificante. Solo questo mese un sito o un blog a SOLI €399,00. Per i meno esperti, offriamo anche un corso di blogger, in promozione. Il tutto a 699€.”

 

Dopo aver  letto mi sono venute in mente tante cose, tante domande, che riporto più o meno nello stesso ordine non cercando di dare sempre una risposta perché sono convinto che in molti casi non esista una risposta o se esiste non la voglio sentire.

 

Quindi fare il blogger è un lavoro?

 

Quindi fare il blogger di lavoro (che  è differente da farlo per divertimento) vuol dire avere un sito e scrivere.  Ma di cosa? Cibo, vino, gnocca, politica, automobili, marziani?

 

Chi ti paga per quello che scrivi, cioè per il lavoro che fai?

 

Chi ti insegna a fare il lavoro di blogger? A questa domanda in verità c’è la risposta: basta investire 300 €, fare il corso e si saprà tutto.

 

La domanda delle domande è però “Se X deve pagarti per quello che scrivi, vorrà che tu scriva quello che pare a lui, quindi fare il blogger, quel lavoro “autonomo e gratificante” in realtà è fare marchette?

 

E devi anche spendere 300 € (in promozione) per imparare a fare marchette?

 

Ma se tutti i blogger, per vivere,  scriveranno quello che altri gli chiedono di scrivere (alias fare marchette), alla fine nessuna cosa scritta avrà valore.

 

Non mi ricordo chi diceva che se non fosse tragico sarebbe comico.

 

Forse la cosa peggiore è che nella pubblicità non si specifica che blogger sarai, di cosa scriverai. Tutto fa brodo, tutto andrà bene per questo “lavoro autonomo e gratificante”.

 

Ditemi che è uno scherzo, vi prego.

 

Sono il primo a dire che essere iscritto  all’albo di giornalista non è certo una garanzia, ma almeno certifica che hai fatto un certo percorso  e probabilmente hai anche studiato qualcosa.

 

Riditemi che è uno scherzo, vi prego.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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