Ho letto e riletto perché non ci credevo. Mi sono fatto anche un pizzicotto per dimostrare a me stesso che non stavo sognando.
Su Facebook gira questa proposta pubblicitaria “Diventa blogger e inventati un lavoro autonomo e gratificante. Solo questo mese un sito o un blog a SOLI €399,00. Per i meno esperti, offriamo anche un corso di blogger, in promozione. Il tutto a 699€.”
Dopo aver letto mi sono venute in mente tante cose, tante domande, che riporto più o meno nello stesso ordine non cercando di dare sempre una risposta perché sono convinto che in molti casi non esista una risposta o se esiste non la voglio sentire.
Quindi fare il blogger è un lavoro?
Quindi fare il blogger di lavoro (che è differente da farlo per divertimento) vuol dire avere un sito e scrivere. Ma di cosa? Cibo, vino, gnocca, politica, automobili, marziani?
Chi ti paga per quello che scrivi, cioè per il lavoro che fai?
Chi ti insegna a fare il lavoro di blogger? A questa domanda in verità c’è la risposta: basta investire 300 €, fare il corso e si saprà tutto.
La domanda delle domande è però “Se X deve pagarti per quello che scrivi, vorrà che tu scriva quello che pare a lui, quindi fare il blogger, quel lavoro “autonomo e gratificante” in realtà è fare marchette?
E devi anche spendere 300 € (in promozione) per imparare a fare marchette?
Ma se tutti i blogger, per vivere, scriveranno quello che altri gli chiedono di scrivere (alias fare marchette), alla fine nessuna cosa scritta avrà valore.
Non mi ricordo chi diceva che se non fosse tragico sarebbe comico.
Forse la cosa peggiore è che nella pubblicità non si specifica che blogger sarai, di cosa scriverai. Tutto fa brodo, tutto andrà bene per questo “lavoro autonomo e gratificante”.
Ditemi che è uno scherzo, vi prego.
Sono il primo a dire che essere iscritto all’albo di giornalista non è certo una garanzia, ma almeno certifica che hai fatto un certo percorso e probabilmente hai anche studiato qualcosa.
Riditemi che è uno scherzo, vi prego.