La stampa estera a portata di clic:Bourgogne Aujourd’hui, n. 132, 20163 min read

L’ultimo numero del 2016, che  contiene anche il supplemento dedicato ai Crémant, ha come titolo principale di copertina “La Borgogna magica”: Brice de la Morandière imprime il suo stile al Domaine Leflaive; il secondo anno di Ludivine Griveau agli Hospices di Beaune; brilla la Côte des Blancs nell’annata 2014; i terroir di Chambolle-Musigny messi a nudo.

 

Poi, ancora: la Guida agli acquisti, con le selezioni dei bianchi della Côte de Beaune del 2014, e le buone soste a Beaune.

Dopo l’editoriale di Christophe Tupinier,  si comincia con le notizie: la principale,  la Maison Champy al gruppo Advini, già proprietaria del Domaine Laroche;  quelle in breve ; poi l’intervista a Brice  de la Morandière , succeduto ad Anna Leflaive alla conduzione del famoso Domaine Leflaive, uno dei centri  storici della vitivinicoltura biodinamica. 

Di seguito , i bianchi della Côte de Beaune della felice annata 2014.  Si comincia con Puligny-Montrachet, Saint-Aubin e Chassagne-Montrachet. Il focus di questo numero è dedicato al mitico grand cru Chevalier-Montrachet. Poi, all’ombra delle star: Auxey-Duresses, Monthélie e Saint-Romain , dove “non si vende l’etichetta”, ma vini di eccellente qualità (anche in rosso) a prezzi ragionevoli .

Il servizio seguente riguarda  un’icona  della Côte de Nuits: Chambolle-Musigny, la finezza del Pinot noir borgognone. Bourgogne Aujouurd’hui  ne propone la cartografia (i climat e la carta geologica).

E’ poi la volta dei due grand cru, Le Musigny e Bonnes-Mares , e dei migliori Premier cru, a partire dal più prezioso, Les Amoureuses. Infine i villages: anche tra questi non mancano le pepite .

A seguire, un’AOC tra le meno note della Cote de Nuits, quella di Vougeot (da non confondersi con quella del Clos de Vougeot grand cru): poco più di 14 ettari, una striscia stretta tra Il Clos e Les Amoureuses,  con tre premier cru di bello spessore, anche in bianco. 

A precedere il dossier dedicato agli Hospices di Beaune, sono due articoli , dedicati rispettivamente alla Vinothèque de la Charrière a la Chaux de Fonds, nel Jura svizzero, e alla incredibile collezione (4.000) di libri antichi e rari sul  vino raccolti da Dany Pochon .

Eccoci dunque a Beaune, ai suoi famosi Hospices, dove si è realizzato un matrimonio a tre, tra gli stessi Hospices, con Jasper Morris , Beaune per la Casa d’aste Christie’s e  James Thomson, albergatore-ristoratore scozzese , grande acquirente , dalla fine degli anni ’90, dei vini degli Hospices .

Poi Christophe Tupinier presenta le novità degli Hospices, con una intervista alla nuova reggitrice, Ludivine Griveau. A seguire, le foto storiche  di documenti preziosi, come la bolla papale del 1460 di conferma del regolamento dell’Hotel Dieu elaborato da Nicolas Rolin. Si conclude con la gastronomia a Beaune, con i nuovi indirizzi, dai ristoranti ai cavistes  alle nuove boutiques del cibo.

 

Nel supplemento, dedicato ai Crémant , non solo Borgogna. Da leggere: una degustazione di rosé , le selezioni dei migliori crémant francesi, dall’Alsazia alla Loira (e naturalmente della Borgogna), la gastronomia , con i crémant alla prova con i profumi d’autunno (c’è anche la selvaggina).

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


ARGOMENTI PRINCIPALI



LEGGI ANCHE