L’ultimo numero del 2016, che contiene anche il supplemento dedicato ai Crémant, ha come titolo principale di copertina “La Borgogna magica”: Brice de la Morandière imprime il suo stile al Domaine Leflaive; il secondo anno di Ludivine Griveau agli Hospices di Beaune; brilla la Côte des Blancs nell’annata 2014; i terroir di Chambolle-Musigny messi a nudo.
Poi, ancora: la Guida agli acquisti, con le selezioni dei bianchi della Côte de Beaune del 2014, e le buone soste a Beaune.
Dopo l’editoriale di Christophe Tupinier, si comincia con le notizie: la principale, la Maison Champy al gruppo Advini, già proprietaria del Domaine Laroche; quelle in breve ; poi l’intervista a Brice de la Morandière , succeduto ad Anna Leflaive alla conduzione del famoso Domaine Leflaive, uno dei centri storici della vitivinicoltura biodinamica.
Di seguito , i bianchi della Côte de Beaune della felice annata 2014. Si comincia con Puligny-Montrachet, Saint-Aubin e Chassagne-Montrachet. Il focus di questo numero è dedicato al mitico grand cru Chevalier-Montrachet. Poi, all’ombra delle star: Auxey-Duresses, Monthélie e Saint-Romain , dove “non si vende l’etichetta”, ma vini di eccellente qualità (anche in rosso) a prezzi ragionevoli .
Il servizio seguente riguarda un’icona della Côte de Nuits: Chambolle-Musigny, la finezza del Pinot noir borgognone. Bourgogne Aujouurd’hui ne propone la cartografia (i climat e la carta geologica).
E’ poi la volta dei due grand cru, Le Musigny e Bonnes-Mares , e dei migliori Premier cru, a partire dal più prezioso, Les Amoureuses. Infine i villages: anche tra questi non mancano le pepite .
A seguire, un’AOC tra le meno note della Cote de Nuits, quella di Vougeot (da non confondersi con quella del Clos de Vougeot grand cru): poco più di 14 ettari, una striscia stretta tra Il Clos e Les Amoureuses, con tre premier cru di bello spessore, anche in bianco.
A precedere il dossier dedicato agli Hospices di Beaune, sono due articoli , dedicati rispettivamente alla Vinothèque de la Charrière a la Chaux de Fonds, nel Jura svizzero, e alla incredibile collezione (4.000) di libri antichi e rari sul vino raccolti da Dany Pochon .
Eccoci dunque a Beaune, ai suoi famosi Hospices, dove si è realizzato un matrimonio a tre, tra gli stessi Hospices, con Jasper Morris , Beaune per la Casa d’aste Christie’s e James Thomson, albergatore-ristoratore scozzese , grande acquirente , dalla fine degli anni ’90, dei vini degli Hospices .
Poi Christophe Tupinier presenta le novità degli Hospices, con una intervista alla nuova reggitrice, Ludivine Griveau. A seguire, le foto storiche di documenti preziosi, come la bolla papale del 1460 di conferma del regolamento dell’Hotel Dieu elaborato da Nicolas Rolin. Si conclude con la gastronomia a Beaune, con i nuovi indirizzi, dai ristoranti ai cavistes alle nuove boutiques del cibo.
Nel supplemento, dedicato ai Crémant , non solo Borgogna. Da leggere: una degustazione di rosé , le selezioni dei migliori crémant francesi, dall’Alsazia alla Loira (e naturalmente della Borgogna), la gastronomia , con i crémant alla prova con i profumi d’autunno (c’è anche la selvaggina).